Recensione: Grandi a confronto, il filo invisibile delle idee
Grandi a confronto, il filo invisibile delle idee
di Russo Agostino
Graus editore
Come scritto nella prefazione “i libri sono viaggi”, avventure che un lettore decide di intraprendere a suo rischio e pericolo.
Immaginandomi in libreria intenta a scegliere una lettura, non avrei mai comprato questo libro, probabilmente non mi sarei neanche avvicinata. Nello scegliere un libro preferisco i colpi di fulmine, qualcosa che mi rapisca subito e non mi lasci dubbi, ma solo il desiderio di farlo mio.
Scelgo “emotivamente” cercando e trovando nei libri conferme alla mia emotività.
A colpo d’occhio mi sarebbe sembrata una perdita di tempo, un titolo da libro scolastico di storia o filosofia (entrambe materie stupende, ma alle volte dotate del potere di curare l’insonnia), e una trama troppo altera.
In quel momento avrei immaginato colui che potesse scaturire dalla trasformazione del libro in uomo, nella mia mente si è formata l’immagine di un uomo troppo sicuro di sé.
Ma quante volte la prima impressione ci trae in inganno?
“Grandi a confronto” è un libro di Agostino Russo, definibile come un miscuglio eterogeneo di idee. È contemporaneamente un diario, un’autobiografia e un flusso di pensieri.
Intreccia persone, luoghi ed epoche differenti, impossibili da poter vivere insieme nel corso di una vita.
L’autore nella sua marcata immaginazione incontra persone di spicco ed eroi, uomini che hanno lasciato un’impronta indelebile su questa Terra, grazie al loro coraggio e alla loro sapienza.
Il testo è composto da dialoghi concentrati a far riflettere il lettore, che trattano argomenti profondi, esposti in modo ironico e leggero.
La trama è semplice, il libro breve. In ogni sua parte possiamo ritrovare il suo scrittore, in quanto condivide stati d’animo, ricordi e pensieri con chi ha deciso di salire su questo treno.
La prefazione e la postfazione, scritte da Anna Laurà e Eleonora Belfiore, sono molto interessanti e ben concepite e spingono a un confronto dialettico con le considerazioni suggerite.
Esse raccontano di aver trovato sintonia con i pensieri e le soggettività trasmesse dal libro, descrivendolo in modo molto romantico.
Leggendo questo libro sono uscita dalla mia confort-zone, ho provato qualcosa di lontano dai miei gusti. Ma non è proprio questo il bello delle avventure? Sperimentare, oltrepassare i pregiudizi e godere di quel che il viaggio ci offre, che sia piacere o dolore.
E tu cosa farai? Salirai su questo treno o ti fermerai davanti alle apparenze?