Recensione: “Goffredo di Buglione”. Un cavaliere perfetto discendente di Carlo Magno
Il saggio “Goffedo di Buglione”, egregiamente scritto da Sergio Ferdinandi, edito per Graphe.it, racconta le gesta storiche del Duca di Bassa Lotaringia, ovvero Goffredo di Buglione (1060 circa-1100), protagonista assoluto della Prima crociata (1096-1099), straordinaria epopea che oltre a restituire alla cristianità il venerato Sepolcro di Cristo dopo secoli di dominazione musulmana, ha, per le conseguenze che ne sono derivate, fortemente contribuito alla definizione dell’identità Europea.
Circa 200 pagine per un racconto nei minimi dettagli del personaggio Goffredo di Buglione, con illustrazioni all’inizio di ogni capitolo a colori, che raffigurano le gesta impresse del condottiero.
Discendente di Carlo Magno, figlio di illustri personaggi del tempo quali Eustachio II di Boulogne, protagonista nella battaglia di Hastings, e Ida di Lorena, era nipote di Matilde di Canossa. La ricca produzione cronachistica, le chansons de geste e la storiografia ci restituiscono il ritratto di un uomo di raro spessore umano, pietà religiosa, valore e perizia militare. Eletto dai suoi compagni d’armi, primo sovrano latino di Gerusalemme, adotta anche il titolo di Advocatus Sancti Sepulchri.
La storia di questo grande feudale, complice la propaganda della Chiesa romana che lo ha rappresentato quale modello di perfezione della cavalleria cristiana, ha rapidamente alimentato un processo di mitizzazione. Prematuramente scomparso, prima di entrare nella leggenda Goffredo getta le fondamenta territoriali e istituzionali di un Regno che con alterne vicende sarebbe durato fino al 1291 con la conquista musulmana di San Giovanni d’Acri, ultima postazione crociata in Palestina.
Graphe.it, dedica una collana di libri diretta da Gaetano Passarelli, che si chiama “I Condottieri”, dove possiamo trovare anche “Goffredo di Buglione”.
La collana “I Condottieri”, intende focalizzare uomini dotati del dono di guida e di trascinatori in momenti particolarmente delicati per la storia di una nazione o di un insieme di popoli. Si può scoprire così che, come per l’ambito artistico, oltre i grandi ci sono stati tanti «cosiddetti» minori, considerati tali non già per la limitatezza delle loro doti, quanto piuttosto per le tracce lasciate dalle loro gesta in un’area regionale o in un periodo storico circoscritto. Si avrà modo di scoprire tante vicende storiche intricate, misteriose, tragiche, talvolta sanguinose attraverso il vissuto di ciascuna figura che potrà affascinare o risultare odiosa.
Ogni Condottiero è presentato da uno studioso che ha scelto di illustrarne la storia con un linguaggio chiaro e coinvolgente, pur in una veste di indagine scientifica testimoniata da riferimenti a fonti e da indicazione della documentazione storica e bibliografica, per dimostrare che quanto si afferma non è mero frutto di fantasia.
L’autore:
Sergio Ferdinandi (Sedan 1963), archeologo e storico medievista, dirigente generale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, ha ricoperto diversi incarichi governativi.
Componente del Consiglio Superiore per i beni e le attività culturali e paesaggistici del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, esperto della Commissione nazionale italiana UNESCO per le crociate e Bisanzio, è membro di diversi istituti di ricerca storica e archeologica internazionali fra i quali l’ISMEO-Associazione internazionale di studi sul Mediterraneo e l’Oriente e la Scuola Archeologica Italiana di Cartagine (SAIC).
Docente e relatore in convegni nazionali e internazionali, è autore di numerosi saggi e contributi scientifici in particolare sull’Oriente Crociato; tra i lavori più recenti il volume La Contea Franca di Edessa. Fondazione e profilo storico del primo principato crociato nel Levante (1098-1150), edito dalla Pontificia Università Antonianum.