Recensione: “Giorni Neri” – La parte oscura della guerra degli sfollati senza meta
Giorni neri
di Alfredo Catarsini
Edizione La nave di Teseo
Prefazione di Giordano Bruno Guerri
“Giorni neri” è un libro ambientato negli anni in cui il fascismo è già caduto e Mussolini ha voluto la Repubblica Sociale di Salò. Ma non è di questo che lo scrittore racconta. La guerra, quella vera, con le incursioni aeree degli alleati e i morti al fronte, fanno solo da sfondo. “Giorni neri” rivela invece la parte oscura della guerra, la guerra dei disgraziati, degli sfollati e degli emarginati, dove la fame e la mancanza di cibo fanno da padrone e a cui pesa “non avere da fare niente”. Povera gente che subisce angherie e rappresaglie sia dai partigiani sia dai Tedeschi.
In questo contesto nasce l’amicizia, quasi un sodalizio estremo, tra Nando, uomo di mare, riflessivo e senza istinto di ribellione, e Frustino, uomo di montagna, che sembrano all’ombra della belligeranza ma che ne sono partecipi in prima persona e che, loro malgrado, si trovano a far parte della Resistenza.
Sarà proprio questa grande amicizia che li aiuterà a superare lo sconforto quando vengono fermati dai Tedeschi e portati in una sorte di prigione riuscendo poi a fuggire.
In un quadro che sembrerebbe di “soli uomini”, emerge la bellissima figura di Delta,
giovane donna, piacente, colta e coraggiosa che sa quello che vuole e che, pur di non tradire la sua causa di partigiana, non disdegna di mutilare la sua dignità.
I personaggi sono immaginari ma non per questo irreali. Lo scrittore, pittore apprezzato, si trovò rifugiato nella Lucchesia e vivrà in prima persona le atrocità perpetrate dai nazisti che gli ispireranno pagine che concretizzano i sentimenti e le emozioni di gente umile alla disperata ricerca di una possibile salvezza.
Lo stile di Catarsini, colorato da termini e gerghi toscani, è semplice e immediato e coinvolgenti sono le descrizioni della natura e degli stati d’animo dei protagonisti.
Alfredo Catarsini (Viareggio, 1899-1993), inizia a dipingere molto presto e, a Parigi conosce Amedeo Modigliani. Parteciperà a molte mostre di pittura in Italia e all’estero. Trova ispirazione dalla sua terra, con la quale mantiene un profondo legame. Noto soprattutto per l’attività di pittore, fu anche un apprezzato scrittore.
Giorni neri, il suo primo romanzo, è stato pubblicato nel 1969.