Recensione: “Eureka!”, tutte le prime volte dell’umanità
“Adoro le prime volte. Voglio che la mia intera vita sia composta da prime volte”, dice Lucien Carr, interpretato da Dane DeHaan in Giovani ribelli – Kill Your Darlings, film del 2013.
Il concetto di “prima volta” è innegabilmente legato, per tutti noi, a un brivido, un misto di ansia, adrenalina e irrefrenabile voglia di scoperta. Sta qui il fascino delle nuove esperienze, che non è solo gusto della novità, ma coinvolge il nostro animo di esploratori, la nostra inventiva, spesso i nostri sentimenti.
Da qui muove Eureka! (Il Saggiatore), libro in cui Cody Cassidy, giornalista specializzato in scienze e storia , che collabora con testate come The New York Times e Wired, va alla scoperta della prima volta in cui abbiamo mangiato carne cotta, che abbiamo assaggiato un pesce, che ci siamo vestiti, che abbiamo costruito un’arma, che abbiamo bevuto una birra, che abbiamo cavalcato, che abbiamo scritto il nostro nome, che ci siamo lavati (con il sapone), che ci siamo raccontati una barzelletta.
Lo stile di Cassidy è frutto della sua esperienza giornalistica: per ogni capitolo, legato appunto a una “prima volta”, l’autore si inventa un nome per il protagonista e ci guida nella vicenda proprio come si trattasse di una cronaca, con il risultato che il racconto risulta coinvolgente e immersivo, a tutto vantaggio della fruibilità del testo.
Si parte tre milioni di anni fa (avete letto bene, tre milioni!) con Ma, che “inventa le invenzioni”, ponendo le basi per una difesa più efficace dei propri cuccioli e, progressivamente, di quelli di tutti i suoi simili, per arrivare a eventi decisamente più recenti, come la scoperta delle isole Hawaii. Tutti i 17 capitoli che compongono il volume sono affascinanti, conducendoci in un percorso a ritroso che ci fa interrogare sulle nostre stesse origini e ci fa riconoscere in molte ataviche attività e predisposizioni. Non siamo molto lontani dai meccanismi dei primi sapiens e perfino da quelli dei predecessori, sino ai protoumani di Ma, quelli di tre milioni di anni fa.
C’è un concetto che Cassidy esprime forte e chiaro e ci arriva come uno scossone: i geni sono sempre esistiti, erano presenti dei veri e propri Leonardo da Vinci molte migliaia di anni prima dell’inventore per antonomasia. E anzi, la nostra scienza sempre più specializzata può addirittura trasformarsi in handicap per i potenziali geni della contemporaneità. Incredibile, no?
Ovviamente in Eureka! non possono mancare due special guest stars del calibro di Lucy, il cui ritrovamento nel 1974 costituì una pietra miliare della ricostruzione della nostra evoluzione e Ötzi, la mummia ritrovata ai piedi del ghiacciaio del Similaun, vittima del primo caso di omicidio che siamo in grado di documentare.
Tutto è collegato, in un continuum che dura milioni di anni, quasi ad annullare le nostre suddivisioni tra storia e preistoria, tra umani e hominis. Cassidy fa sembrare questa catalogazione rozza e persino presuntuosa, rendendo palese la continuità attraverso un orologio virtuale. In pratica, comincia a contare le ore cominciando da 300000 anni fa, periodo nel quale si presenta il primo Homo Sapiens anatomicamente moderno. Così, ad esempio, la prima volta che abbiamo mangiato un’ostrica, 164000 anni fa, corrisponde alle 10.53 del mattino. Le scoperte più recenti, quelle che chiamiamo “storia”, avvengono quindi quasi a mezzanotte.
Il pregio maggiore di Eureka! è, come già detto, l’accessibilità. Per questo, magari, sarà proprio grazie a lui che sperimenterete la vostra “prima volta” nella scoperta scientifica.