Recensione: Alle luci dell’aurora - Una raffinata profondità Recensione: Alle luci dell’aurora - Una raffinata profondità

Recensione: Alle luci dell’aurora – Una raffinata profondità

Recensione: Alle luci dell’aurora - Una raffinata profondità Recensione: Alle luci dell’aurora - Una raffinata profonditàAlle luci dell’aurora
di Cecilia Orlandi
Giovane Holden Edizioni

Edimburgo, St Margaret Hospital, 26 settembre

In alcune stanze, nel reparto di traumatologia, non abbassano mai le tapparelle – non del tutto, almeno. I loro lignei foglietti pieghettati non osavano neppure lambire il davanzale delle finestre: preferivano rifugiarsi in cima ai vetri ed essere inghiottiti da bocche invisibili. L’imperare del buio era divenuto in odio quasi a ogni paziente: anche gli amanti delle tenebre si stavano adattando di buon grado alla precoce ascesa del giorno.

Con un incipit incisivo e assoluto, Cecilia Orlandi ci introduce nell’atmosfera del suo romanzo d’esordio Alle luci dell’aurora, pubblicato dalla casa editrice indipendente Giovane Holden edizioni. Quindi, i corridoi, le camere, le varie sale dell’ospedale di Edimburgo fanno da sfondo alla storia di Alex e Tom, due ragazzi già toccati dalle asperità della vita, a loro modo entrambi fragili, alla ricerca di sicurezze e, soprattutto, di amici veri con cui condividere la sofferenza e rendere un poco meno ruvida la solitudine. La loro vicinanza si trasforma, dopo la prima reciproca conoscenza, in connessione profonda, in grado di alleviare il dolore e infondere una nuova e inaspettata curiosità per la vita.

Dall’iniziale e causale incontro nasce una simpatia spontanea, una tacita comprensione che li avvicina sempre più, nonostante le diverse storie personali e i motivi per i quali si trovano ricoverati nel freddo ospedale di Edimburgo, in terra straniera; infatti, Tom e Alex sono italiani. L’intimità cresce nei giorni, e la condivisione di quel lungo tempo di attesa, segnato dalle visite mediche e dalla lenta guarigione, diventa un’opportunità di esplorare le proprie emozioni.

I protagonisti assoluti della storia, Alex e Tom, vengono indagati a fondo dall’autrice, in modo tridimensionale. Sono due ragazzi in apparenza diversi: Alex è raffinato e altruista, elegante e dotato di una gentilezza innata. Tom è malinconico, timido e riservato, arrossisce facilmente ed è restio a parlare di sé. I suoi occhi brillano di una luminosa tristezza, con sfumature del sottobosco che contrastano con le tinte glaciali degli occhi di Alex.

Eppure, nonostante le apparenze, entrambi hanno conosciuto periodi bui di sofferenza. La vicinanza reciproca permetterà loro di aprirsi e di trovare nel sostegno scambievole una forza nuova. La relazione diventa un viaggio di formazione, in cui l’obiettivo è riacquistare la felicità. Il legame che instaurano, scandito dai ritmi dell’ospedale, li aiuterà a vedere la bellezza nelle piccole cose e a riconnettersi con sogni e obiettivi che credevano perduti.

La storia di Alex e Tom è un esempio di come l’incontro tra due persone possa farsi opportunità di benessere e di crescita: una metafora dove guarigione fisica e spirituale si affiancano.

Il raffinato romanzo di formazione della giovane autrice va però oltre la storia. Il libro affronta questioni importanti, contemporanee e universali, che risuonano nel lettore in modo profondo, rendendo la narrazione coinvolgente e incalzante. Tematiche come la lotta all’omofobia, agli stereotipi di genere, al bullismo, il tema della resilienza, dell’amicizia, dell’accettazione del sé, costruiscono la solida impalcatura del romanzo di Aurora Orlando il cui titolo – Alle luci dell’aurora – è di per sé un messaggio di speranza che l’autrice vuole lanciare alle persone che la leggono.

La profondità dei temi trattati è accompagnata da una voce autoriale molto raffinata, che dimostra una conoscenza ottima della lingua, una scelta esatta dei lemmi, una cura attenta nella scrittura e nella costruzione dei paragrafi.

È da notare, inoltre, la scelta dell’autrice di non usare mai termini volgari, ma di descrivere anche le scene più delicate con sensibilità e rispetto, dando origine a una narrazione fluida e coinvolgente, in grado di appassionare e stimolare riflessioni anche in lettori e lettrici molto giovani.

Cecilia Orlandi, è nata a Modena nel 2002. Fin da bambina abbraccia la lotta agli stereotipi e la passione per il combattimento: ama il tiro con l’arco, il crossfit, le arti marziale e la rigida filosofia giapponese. Dopo aver conseguito il diploma di liceo scientifico nel 2021, frequenta la facoltà di giurisprudenza. Tra i molti doni che le offre la scrittura, il suo preferito è l’opportunità di divulgare un messaggio. Alle luci dell’aurora è il suo romanzo d’esordio.

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