| 

Recensione: “1989 2019 – Il rinnovamento del mondo” – Uno specchio per molto tempo evitato

Recensione: "1989 2019 - Il rinnovamento del mondo" - Uno specchio per molto tempo evitato Recensione: "1989 2019 - Il rinnovamento del mondo" - Uno specchio per molto tempo evitato1989 2019 – Il rinnovamento del mondo
Francesco Alberoni e Cristina Cattaneo Beretta
La Nave di Teseo

Un mondo visto tra due epoche segnate da altrettante date importanti: la caduta del muro di Berlino avvenuta il 9 novembre 1989 e le prime notizie dell’epidemia del Covid-19. Un mondo che con il crollo di un muro segna la fine della divisione in blocchi tra l’ideologia dell’area atlantica e quella dell’area sovietica per la ricerca di unione, globalizzazione e uniformità poi portate al rischio di eccessiva omogeneità. Un mondo trasformato con il tempo e che all’affacciarsi di un virus è ancora inconsapevole degli eventi che stravolgeranno lo status quo costringendolo a considerare diversamente tutto ciò che dava ormai per scontato.

Questo è “1989 2019 – Il rinnovamento del mondo”, un libro che vede collaborare nuovamente insieme il prof. Francesco Alberoni e la dott.ssa Cristina Cattaneo Beretta non per dare risposte ai quesiti che la pandemia ha fatto nascere in tanti, forse tutti noi, bensì per offrire al lettore delle considerazioni che possano essere spunto di riflessione e ulteriore analisi, per stimolarlo a non vedere gli effetti politici, sociali e economici della pandemia come un unico effetto dovuto a un evento imprevedibile, bensì come conseguenza di qualcosa che già era presente nella nostra quotidianità e che, per quanto identificabile, non si sentiva la necessità di affrontarla perché in qualche modo tutto scorreva senza particolari ostacoli.

Il rinnovamento del mondo avviene perciò, innanzitutto, con l’inizio dell’unificazione e l’avvio della standardizzazione soprattutto grazie allo sviluppo e alla diffusione del computer, (prima solo oggetto di lavoro poi entrato velocemente nelle case), del web e di Internet, che hanno permesso al mondo intero di entrare in un sistema di comunicazione istantanea spesso in una stessa lingua, l’inglese, assunta anche a punto di riferimento tanto da sostituire delle parole chiave già esistenti nella propria lingua madre.
Una deriva linguistica che è tra i primi segni della perdita della propria identità culturale. Il mondo si trova preso da un’euforia che con il tempo, però, diventa delirio collettivo, dove nazioni come Stati Uniti, Russia, Cina e India si ergono sempre più prepotentemente come leader dell’economia mondiale e monopoli sovranazionali, come Apple, Facebook, Google e più recentemente Amazon, ampliano il proprio potere in modo smisurato.

Come conseguenza di tutto ciò, il mondo occidentale diventa protagonista di una progressiva e sempre più veloce decostruzione del suo apparato economico, sociale e politico che sfocia in un disordine quasi assoluto di valori e identità ma anche di istituzioni. Un viaggio alla massima velocità verso il caos che però si ferma bruscamente con l’arrivo di quella che all’inizio era solo un’epidemia da immagini e servizi televisivi, ma che in poche settimane è diventata una pandemia che ha stravolto la quotidianità mondiale: il Covid-19.

Quello che Alberoni e Cattaneo Beretta guardano è un Occidente in cui i trent’anni trascorsi tra il 1989 e il 2019 hanno provocato trasformazioni talmente potenti, sorrette da un’ideologia talmente forte, che ha distratto l’attenzione da quello che stava accadendo e dai riferimenti che si stavano perdendo. La società occidentale si è, perciò, trovata non più unita, come si prospettava all’inizio, bensì fatta di individui isolati che insieme costituivano una folla piena di dubbi, paure, incertezze che con il diffondersi della pandemia e i suoi colpi, non solo sanitari, ma anche economici e sociali, si è risvegliata e ha cercato regole, sentendo bisogno di disciplina, mentre il ruolo dello Stato diventava nuovamente essenziale.

Riscoprire i valori, ritrovare i propri riferimenti, siano essi nuovi oppure vecchi, messi da parte per troppo tempo, questo è il secondo rinnovamento, l’eredità, oppure un nuovo inizio, di un evento che ha posto il mondo davanti allo specchio che per molto tempo aveva evitato.
Il libro ci piace perché è ben scritto e, nonostante il soggetto impegnativo, mantiene uno stile chiaro e pulito, ben comprensibile a tutti. Il tema si adatta perfettamente a coloro che vogliono condividere spunti e riflessioni su ciò che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo, mentre la divisione in paragrafi dei vari capitoli permette al lettore di focalizzare gradualmente l’attenzione sulle varie sfaccettature di ogni argomento trattato, oltre che di estrapolarli dal testo di crearne uno spunto di dialogo e confronto con gli altri.

Autore

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *