RAMY. THE VOICE OF REVOLUTION di Babilonia Teatri al Teatro Pergolesi di Jesi RAMY. THE VOICE OF REVOLUTION di Babilonia Teatri al Teatro Pergolesi di Jesi
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RAMY. THE VOICE OF REVOLUTION di Babilonia Teatri al Teatro Pergolesi di Jesi

RAMY. THE VOICE OF REVOLUTION di Babilonia Teatri al Teatro Pergolesi di Jesi RAMY. THE VOICE OF REVOLUTION di Babilonia Teatri al Teatro Pergolesi di JesiMartedì 14 febbraio con Ramy. The voice of Revolution di Valeria Raimondi ed Enrico Castellani di Babilonia Teatri in esclusiva regionale prosegue stagione di prosa del Teatro Pergolesi di Jesi nata dalla rinnovata collaborazione tra la Fondazione Pergolesi Spontini, il Comune di Jesi e l’AMAT, con il contributo della Regione Marche e del MiC.

“Con questo spettacolo – si lege nelle note della compagnia – vogliamo dare voce a delle domande. Cosa significa Stato. Cosa significa giustizia. Cosa significa potere. Cosa significa polizia. Cosa significa processo. Cosa significa legalità. Cosa significa carcere. Cosa significa tortura. Cosa significa opinione pubblica. Cosa significano giornalismo e libertà d’informazione. Cosa significa responsabilità, umanità, forza. A raccontarlo, con noi – grazie all’interpretazione di Ramy EssamEnrico CastellaniValeria RaimondiAmani Sadat, Luca Scotton – ,sarà la voce di chi, come Ramy, vive ogni giorno sulla sua pelle cosa significa dittatura. Ramy lo canterà e lo griderà con la grazia, la poesia, la rabbia e la nostalgia di chi paga tutti i giorni un prezzo altissimo, l’esilio, per le proprie scelte. Vogliamo smascherare l’ipocrisia di certa politica. Vogliamo raccontare come e quanto la ragione di Stato sia pronta a calpestare i diritti inviolabili dell’uomo, sanciti a più riprese da convenzioni internazionali che, nei fatti, restano lettera morta. Vogliamo interrogarci sulla nostra debolezza. Sulla debolezza di uno Stato che non sa dare delle risposte trasparenti. Vogliamo raccontare come il nostro essere cittadini liberi in uno Stato libero incontri e si scontri con delle dinamiche da vittima e carnefice. Con delle dinamiche che ledono, offendono e giocano con la dignità delle persone. Crediamo che questo non sia mai ammissibile e che valga sempre la pena di ribadirlo con forza e determinazione. Per non smettere di essere cittadini liberi in uno stato libero.

Il 25 gennaio 2011 inizia la rivoluzione egiziana, che nel giro di pochi giorni porterà alla destituzione di Moubarak. Uno dei fattori scatenanti è stata l’uccisione, da parte di 2 poliziotti, di Khalid Said, colpevole di aver chiesto il motivo di una perquisizione improvvisa nei suoi confronti all’interno di un internet caffè. Khalid Said verrà picchiato selvaggiamente e poi portato in caserma dove verrà torturato e ucciso. Il suo corpo verrà ritrovato privo di vita in mezzo ad una strada. Il 25 gennaio 2011 in piazza Tahrir c’era Ramy Essam, conosciuto oggi in Egitto come la voce della rivoluzione. Ramy in piazza cantava per Khalid Said, per tutti i Khalid Said, che prima e dopo Khalid Said hanno subito la stessa sorte. Ramy cantava per destituire Mubarak e, ad oggi, non ha mai smesso di cantare contro i regimi che si sono susseguiti in Egitto. Dal 2014 Ramy vive in esilio, non può più mettere piede in Egitto, sulla sua testa pende un mandato di cattura per terrorismo. Nel mandato di cattura non si fa alcun riferimento alla sua arte e ai contenuti delle sue canzoni, ma è palese che il regime egiziano non gradisce in nessun modo la richiesta di libertà e giustizia per il suo popolo che lui canta senza sosta e che l’accusa di terrorismo è del tutto infondata. Le canzoni di Ramy, in Egitto e non solo, le conoscono tutti, i suoi video arrivano ad avere 10 milioni di visualizzazioni, ma lui, per la sua gente, non può cantare. Neanche una nota. Una parola. La sua bocca deve restare chiusa. Può entrare in contatto con chi lo segue solo attraverso uno schermo. Ramy ha aperto i nostri occhi. Ramy ogni giorno ci pone delle domande e chiede risposte. Domande che da soli non avevamo le parole per formulare, ma che oggi, lavorando sul palco fianco a fianco con Ramy diventano profondamente concrete, profondamente umane, profondamente politiche, profondamente autentiche”.

Al termine dello spettacolo il pubblico sarà invitato a restare ancora in teatro per l’incontro/conversazione con i protagonisti dello spettacolo a cura di Pierfrancesco Giannangeli, docente, giornalista e consulente della Fondazione Pergolesi Spontini per la formazione del pubblico.

Le luci dello spettacolo – prodotto da Teatro Metastasio di Prato – sono di Babilonia Teatri/Luca Scotton, direzione di scena e video design a cura di Luca Scotton. Ultimi biglietti disponibili in vendita presso la biglietteria del Teatro Pergolesi (0731 206888). Inizio spettacolo ore 21.

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