RaiPlay, "Val di Susa, la valle ribelle", da oggi la nuova puntata di Ossi di Seppia RaiPlay, "Val di Susa, la valle ribelle", da oggi la nuova puntata di Ossi di Seppia
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RaiPlay, “Val di Susa, la valle ribelle”, da oggi la nuova puntata di Ossi di Seppia

RaiPlay, "Val di Susa, la valle ribelle", da oggi la nuova puntata di Ossi di Seppia RaiPlay, "Val di Susa, la valle ribelle", da oggi la nuova puntata di Ossi di SeppiaCentinaia di abitanti, capeggiati da sindaci e assessori, si schierano contro la polizia. È il 2005, la Val di Susa  protesta contro la Tav, per opporsi alla realizzazione di infrastrutture di alta velocità ferroviaria che andrebbero a danneggiare anche l’ambiente e la salute di chi vive nei luoghi coinvolti dalle costruzioni.  Giornate di scontri e violenze raccontate dallo scrittore Christian Raimo, nella tredicesima puntata di Ossi di Seppia, quello che ricordiamo, dal 6 dicembre su RaiPlay.  «Sono anni in cui c’è una enorme presa di coscienza. Di quella che potremmo chiamare politica dal basso, politica dei movimenti. La vicenda della Tav e del movimento No Tav si colloca un po’ in questa ricostruzione della politica. Le persone ricominciano a fare politica   sul proprio territorio. E all’interno di queste lotte c’è tantissimo interesse per le lotte  ambientaliste… ».

La battaglia per la Tav per alcuni ha costituito proprio un punto di rottura democratico, ha scavato un solco che si è trasformato in trincea: da una parte i cittadini e i sindaci della Val Susa, dall’altra le istituzioni centrali, improvvisamente percepite dalla provincia come estranee, talmente lontane da quel territorio da essere viste alla stregua di potenze straniere.

La nuova edizione di “Ossi di Seppia” prevede ventisei episodi per ventisei “esercizi di memoria” raccontati da testimoni d’eccezione che snocciolano, settimana dopo settimana, quei fatti che hanno colpito l’immaginario nel recente passato, provando a dare chiavi di lettura anche del presente.

Prodotta da 42°Parallelo, è la prima serie “nonfiction” pensata per riconnettere i Milllennials e la Generazione Z con il senso della memoria, attraverso un linguaggio vicino ai giovani. Una narrazione continua di eventi che hanno segnato le nostre vite, il nostro pensiero, le nostre abitudini e che rimarranno ancora una volta …quello che ricordiamo.

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