RaiPlay, da oggi a “ConverseRai” l’incontro con Mariarosa Taddeo
«I gruppi più fragili delle nostre società, gli anziani e i giovani, trovano sui social uno strumento finto di conforto: è una questione delicata che va saputa gestire». La filosofa Mariarosaria Taddeo, docente all’Oxford Internet Institute e tra le massime esperte di intelligenza artificiale – è la protagonista della nuova puntata di “ConverseRai”, il programma sull’inclusione della Direzione Contenuti Digitali, disponibile su RaiPlay dal 16 gennaio.
Per Mariarosaria Taddeo, sui social abbiamo raggiunto un’incredibile libertà espressiva, che ci porta a comportamenti eclatanti, liberi, anche surreali, ; ma spesso non siamo capaci di ricordarci che «il feedback cambia quando ritorniamo nella realtà fisica, nella vita reale». Alla lunga, tutto questo può comportare complesse difficoltà sociali e relazionali.
Il pregio fondamentale dei social è aver ridotto le distanze e annullato le differenze geografiche, definendosi come uno spazio privato, gestito da un privato con interessi privati. Un privato che si rivolge agli utenti come a un prodotto dal quale estrapolare dati.
E per mantenerci sempre più connessi, i social network utilizzano sempre più le intelligenze artificiali: «raccolgono dati, capiscono quali post sono più interessanti per noi e quanto tempo ci soffermiamo su un certo argomento. Dopodiché, costruiscono lentamente intorno a noi una bolla composta da tutte le cose che ci piacciono: l’articolo di giornale che leggiamo volentieri, il post dell’amica o del nostro attore preferito». Secondo la protagonista della puntata questa bolla ci isola dal contraddittorio, orienta i nostri gusti e le nostre scelte e mina la capacità di prendere delle decisioni in maniera autonoma.
Sicuramente, Mariarosaria Taddeo non punta alla negazione della tecnologia: «Google e Facebook non sono i cattivi del mondo; sono aziende che non sono state regolamentate mentre offrivano un servizio fondamentale». Una regolamentazione che deve marciare in parallelo con l’educare le nuove generazioni a un approccio critico e consapevole di ogni strumento tecnologico.