RaiPlay, a "ConverseRai" Ronke Oluwadare, psicologa del lavoro e psicoterapeuta RaiPlay, a "ConverseRai" Ronke Oluwadare, psicologa del lavoro e psicoterapeuta
 |  | 

RaiPlay, a “ConverseRai” Ronke Oluwadare, psicologa del lavoro e psicoterapeuta

RaiPlay, a "ConverseRai" Ronke Oluwadare, psicologa del lavoro e psicoterapeuta RaiPlay, a "ConverseRai" Ronke Oluwadare, psicologa del lavoro e psicoterapeutaIn Italia, un ragazzo su quattro ha avuto episodi depressivi e uno su cinque soffre d’ansia. Quello che può aiutarli, è sapere che non sono soli dentro questa fragilità, perché è un tratto comune a molte persone, in tutte le fasce d’età. “Chiedere aiuto è fondamentale. Ed è necessario non sentirsi mai soli”. Lo dice Ronke Oluwadare, psicologa del lavoro e psicoterapeuta, protagonista della nuova puntata di “ConverseRai”, il programma sull’inclusione della Direzione Contenuti Digitali, disponibile su RaiPlay da lunedì 22 maggio. Nel suo studio, Ronke Oluwadare segue soprattutto i ragazzi di seconda generazione, i figli di immigrati nati o cresciuti in Italia che sognano e immaginano un futuro migliore, ma vivono le difficoltà che incontrano lungo la strada come un fallimento assoluto. 

Uno dei temi della puntata di “ConverseRai” è quello della cittadinanza che non tutti hanno: sono oltre un milione i giovani nati, o cresciuti in Italia, che non l’hanno ancora ottenuta. “Questo è un problema molto sentito, per almeno due motivi: il primo è organizzativo rispetto alla realizzazione dei propri sogni e desideri. Il secondo è più affettivo; è come se quel rifiuto di cittadinanza sia vissuto come un rifiuto alla persona.” Quando si parla di giovani, si parla anche dei social e dell’uso che i ragazzi ne fanno: “il pericolo principale è l’assenza di controllo. Tutti questi strumenti ti nutrono e si nutrono di te” – dice la psicoterapeuta – “Con il dialogo insieme ai ragazzi, invece, ci si informa su come funzionano queste piattaforme, in modo da essere genitori e figli molto più consapevoli. I social sono anche uno spazio dove ci sono altre persone che si pongono le tue stesse domande, che hanno le stesse problematiche, gli stessi fallimenti e le stesse speranze”.

Autore

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *