Rai Documentari, stasera su Rai 3 “Luci per Ustica”
Nel 44° anniversario del disastro
27 giugno 1980, un DC9 dell’Itavia scompare improvvisamente dai radar quando si trova sul cielo dell’isola siciliana di Ustica.
È partito da Bologna con 81 persone a bordo tra equipaggio e passeggeri, sta per arrivare a Palermo, ma non ci arriverà. Si inabissa dopo essere precipitato in mare colpito da un missile.
Oggi le luci per Ustica sono 81 lampadine, volute dall’artista Christian Boltanski, che si accendono e si spengono come un cuore pulsante nel Museo per la Memoria di Ustica di Bologna. Sono anche, però, ciò che ha rischiarato il buio sui motivi dell’abbattimento dell’aereo, fino ad arrivare a una verità giudiziaria seppur parziale.
Il documentario, prodotto da Sonne Film in collaborazione con Rai Documentari, lega il percorso compiuto dai familiari delle vittime della strage di Ustica e il museo che è stato voluto e concepito perché rimanesse memoria della tragedia.
“Luci per Ustica” ha sullo sfondo la Bologna di allora; in primo piano una serie di testimoni d’accezione che accompagnano la ricostruzione dei fatti del giugno 1980.
Carlo Lucarelli, l’avvocato Alessandro Gamberini e Walter Veltroni inquadrano il periodo storico rievocando gli scenari inquietanti dei conflitti internazionali che si stavano consumando sul Mediterraneo.
Marco Damilano e Marco Paolini tracciano un quadro sul comportamento che la politica assunse, nel dubbio che sia stata ingannata o complice del disastro.
Sulla Bologna dell’epoca parlano Romano Prodi, l’ex sindaco di Bologna Walter Vitali, lo scrittore Loriano Macchiavelli.
Il cardinale Matteo Zuppi, Presidente della CEI, e il teologo Vito Mancuso spiegano come si elabora un lutto davanti a un evento traumatico e trattano le implicazioni filosofico-morali di una perdita senza un perché e, in molti casi, senza una tomba sulla quale piangere.
Infine lo scrittore sociologo Manconi riflette sulla giustizia fatta e su quella ancora da compiere alla ricerca di chi diede l’ordine di sparare.