Rai Cultura per la Giornata internazionale dell'educazione
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Rai Cultura per la Giornata internazionale dell’educazione

Da Maria Montessori al Maestro Manzi

Rai Cultura per la Giornata internazionale dell'educazione
Per celebrare la Giornata internazionale dell’educazione, il 24 gennaio, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite come ruolo chiave nell’educazione alla pace e allo sviluppo sostenibile, Rai Cultura propone due appuntamenti in onda venerdì 24 gennaio su Rai Storia. Si inizia alle 16.00 con un ritratto inedito di Maria Montessori, nello Speciale di Simona Fasulo per la regia di Nicoletta Nesler per il ciclo “Italiani”, che ne ripercorre la vita e gli studi scientifici alla base dell’elaborazione del “metodo Montessori”.
Donna emancipata, colta e intellettualmente aperta, determinata a diventare “medico”, combatte e si fa valere nonostante la mentalità dell’epoca. Fiera della propria indipendenza, viaggia in tutto il mondo per diffondere, non senza problemi e traversie, il proprio metodo educativo. Nel 1907 apre a Roma la prima Casa dei bambini in via dei Marsi a San Lorenzo, anche con il contributo di esponenti della nobiltà italiana che la sostenevano. Nel 1933 pubblica “Educazione alla pace”. Muore nel 1952, a 82 anni, in procinto di partire per il Ghana dove era stata chiamata per portare anche lì la sua visione modernissima della scuola.
Alle 19.30, si va a lezione con il Maestro Alberto Manzi con la prima puntata integrale di “Non è mai troppo tardi” che apre con queste parole: “Ebbene, voi sapete che cosa vogliamo fare insieme. Conoscere, imparare il significato di questi segni che rappresentano un qualcosa, che ci fanno sentire la voce degli altri uomini”. Come scriveva il Radiocorriere dell’epoca, si trattava di “un corso di lezioni televisive per insegnare a leggere, a scrivere, e a fare di conto”. Il corso, organizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione, e che aveva cadenza trisettimanale, consentiva agli allievi di sostenere gli esami volti al conseguimento della terza elementare. Si evidenziava infatti come nel 1951, “a novantuno anni dall’unificazione, la percentuale degli analfabeti risultava ancora del 12,9%”. Raiplay.

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