Quando il design si fa etico: il footwear sostenibile diventa la nuova forma di mobilità
Il mezzo di trasporto più sostenibile e etico sono certamente i piedi. Vale quindi la pena di iniziare a ragionare su come unire etica ed estetica anche nel mondo del footwear, per creare prodotti tecnologicamente avanzati e, ovviamente, che siano pezzi di design.
È stato il tema del workshop di venerdì 21 aprile al Bra-Very Bar di IAAD., Ethical Living x Move(Ment), che gli studenti hanno affrontato insieme a Pininfarina, simbolo dell’Italian Style, dopo la motivational lectio su come creare prodotti di design a partire dai data tenuta da Troy Nachtigall (Chaired Professor of Fashion Research and Technology, Primus Inter Pares of the Faculty of Digital, Media, and Creative Industries).
Xavier Baudriller Blanc, SVP Product & Experience Design in Pininfarina, parla della loro partecipazione alla giornata con IAAD.: “L’obiettivo per noi è di fare capire agli studenti cosa significa design sostenibile, che non è creare solo un oggetto funzionale. Il punto importante è che per avere un impatto reale sull’ambiente bisogna avere un business che funziona, quindi creare dei prodotti che piacciono ai clienti, alle persone: creare in primis qualcosa di piacevole, di cool. Questo è alla base di un business che funziona, e allora possiamo poi pensare di creare un impatto reale. Pininfarina è qui perché vuole contribuire a formare gli studenti a temi che sono strategici per tutte le industrie. Come designer possiamo contribuire a inventare e creare prodotti che avranno un impatto ambientale ridotto. Questo oggi è un aspetto fondamentale per le aziende su due livelli: per via delle norme europee, e per via delle stesse richieste del mercato. I consumatori stanno cambiando i loro comportamenti, e c’è bisogno di prendere in considerazione questo cambiamento.”
Ethical living is ethical movement – scopo del workshop, provare a ideare un modello di footwear in cui gli studenti tengono conto di tre assunti: quale sono la storia e la necessità specifica che c’è dietro; qual è il materiale e la supply chain di cui si ha bisogno; qual è il ciclo di vita del prodotto.
Gettare le basi di un’idea embrionale ma in cui il pensiero alla base fosse l’andare in una direzione etica. Un esempio? Le scarpe progettate da Nike senza strappi né lacci, e con una tecnologia particolare che permettesse ad individui con problemi di mobilità – dovuta a malattie, come il Parkinson, ma anche donne incinta, o persone che recuperano da traumi e incidenti, persone con disabilità – di indossarle senza aiuto da terze persone, ma che fossero allo stesso tempo cool e di design.
La sfida è insieme semplice e complessa: come possiamo pensare al footwear in modo nuovo? E in questo caso, nuovo non vuol dire solo con un design innovativo, ma anche e soprattutto utile, etico, sostenibile, inclusivo.
Il footwear sostenibile come nuova frontiera di intendere le scarpe, e la moda. Una moda che non è più solo bellezza, arte, design, ma che deve servire al mondo contemporaneo mettendo al centro del suo discorso il tema dell’eticità. E per farlo, è necessario farsi aiutare dalla tecnologia, come sostenuto da Troy Nachtigall, e dai data, che sono un supporto ormai imprescindibile per capire in quale direzione implementare la ricerca e la progettazione di opere che siano funzionali, nel loro uso e nel loro post-life. Nella costruzione di un progetto, come afferma Nachtingall, la prima fase è “data makes thing, i data creano le cose”, i data forniscono le necessità reali e i gusti reali delle persone: “i dati permettono di sapere dove vai, cosa preferisci fare nel tempo libero, se cammini, se vai in bici, se preferisci spostarti con l’auto, se sei un fashion designer, se fai un altro lavoro. Ed è imprescindibile ormai pensare alla nostra vita senza i data: quando abbiamo uno smartphone nelle nostre tasche, stiamo già indossando dei data. Quindi, bisogna usarli con intelligenza, facendosi aiutare dalle ultime tecnologie come ChatGPT o l’AI.”
Un workshop nato dall’auspicio di avvicinare Etica ed Estetica nell’approccio delle aziende e dei consumatori. Il design del futuro sarà etico o non sarà: questo l’assunto da cui muove il progetto Bra-Very Bar organizzato in occasione del Salone del Mobile di Milano (18-23 aprile 2023), da IAAD., Accademia Italiana e SAE Institute. Un progetto corale in cui per cinque giorni, dal 18 al 22 aprile, i tunnel di Dropcity, avveniristica location in via Sammartini 52 (Stazione Centrale di Milano), hanno ospitato cinque workshop sul tema “Ethic in Aesthetic”, con ogni giorno ospiti grandi nomi di riferimento in ambito sportswear, automotive, comunicazione, sound design e terzo settore: Decathlon, Pinfinfarina, Huawei, Unicef, GLAUK sound.
“Ethic in Aesthetic” è un progetto in cui l’educazione è centrale. Attraverso la ricerca accademica vogliamo affrontare un cambiamento culturale, soprattutto nell’approccio etico al design. Etica ed Estetica dialogano e si confrontano attraverso temi contemporanei, con l’attenzione al pianeta e all’uomo che contraddistingue questa edizione del Salone del Mobile”, dichiara Alessandro Colombo, country manager del gruppo internazionale dell’alta formazione AD Education.