Puntozip InAscolto: Eugenio Bennato – Il soffio del Vento Popolare
Eugenio Bennato @ Santomato Club, Pistoia.
Il soffio del Vento Popolare.
Cosa succede se le frementi calde note del Sud incontrano le placide notturne strade delle colline toscane? Lo abbiamo scoperto ieri, grazie al Santomato Live Club che si trova nell’omonima località poco distante da Pistoia, che venerdì 27 ottobre ha ospitato il Vento Popolare Club Tour di Eugenio Bennato e il suo gruppo.
Da molti anni, il club si occupa di promuovere la cultura della musica live dalle cover e tribute band fino a progetti di musica originale per offrire al pubblico di appassionati un’esperienza sempre diversa, ma sempre nel segno dell’underground. Entrarci è come fare un tuffo in un passato fatto di serate a Camden Town, a Londra, oppure in locali di Berlino o Amsterdam, con i loro locali creati nei luoghi più inaspettati, incastonati in qualche sottoscala dove, dopo pochi scalini, si apriva tutto un mondo che aspettava di essere inondato di musica. Così il club, dopo i primi passi, ti accoglie con le sue luci calde, un ambiente accogliente di dimensioni contenute con un palco che troneggia sul fondo. Siamo lontani dai grandi palazzetti da centinaia di persone dove sei un numero tra tanti e l’artista lo puoi vedere solo da un grande schermo. Qui puoi diventare parte di un’esperienza vera della musica e percepire l’intensità dell’artista, senza filtri, né distanze.
La serata si apre con l’esibizione di Cris Pinzauti, cantautore fiorentino che sfugge a un’etichetta di genere. Con sola acustica e loop station, l’artista avvolge il pubblico con le note dei suoi maggiori successi, per affascinarlo, infine, con la spietata Non andar via, tratta dal suo ultimo progetto Moonatica. La canzone tratta della violenza domestica dal punto di vista del carnefice con parole semplici e dirette, ma interpretate con una carica emotiva tale da tenere il pubblico con il fiato sospeso e rendere l’atmosfera surreale. Dopo l’attimo di magia e un veloce cambio, Eugenio Bennato sale finalmente sul palco tra gli applausi accompagnato da Enzo Lambiase, chitarra classica ed elettrica, e, dopo il primo brano, accogliere gli artisti Sonia Totaro, voce e danza, Mohammed Ezzaime El Alaoui, voce, Mujura, chitarra acustica, basso e voce, e Francesca Del Duca, percussioni e voce. Bastano poche note perché la serata entri subito nel vivo con la musica che diventa racconto schietto e forte, senza paura né sudditanze al politicamente corretto, con cui Bennato riconferma la profondità della sua anima da musicista napoletano.
La musica diventa strumento di unione e vita, dal passato riemerge il brigante Ninco Nanco non più fantasma ma forza ancora viva nel cuore del Meridione, mentre l’attualità è racconto sonoro in Torre Melissa, scritta per celebrare la generosità degli abitanti dell’omonima città calabra che si prodigarono per salvare le vittime di un naufragio nel 2019. Durante la serata i ritmi di tammurriata e taranta fanno muovere piccoli timidi movimenti da parte del pubblico in peidi, ma è grazie a Sonia Totaro e ai suoi primi accenni di danza che la timidezza scompare e la danza si scatena.
Non importa che si conoscano i passi o no, l’importate è solo la musica che ti prende e toglie ogni inibizione, basta seguire il ritmo e il coinvolgimento è assoluto anche quando il concerto si conclude. Nel pubblico rimane ancora sulla pelle la sensazione dell’abbraccio di canzoni emozionanti che parlano dell’umanità semplice e complessa al tempo stesso, fatta di radici, di viaggi per incontrare e scoprire, di intrecci tra suoni e danze, l’arte che crea ponti e non barriere. Il canto arabeggiante di Mohammed Ezzaime El Alaoui e le presentazioni di rito ci accompagnano verso la fine accolta a malincuore ma con una meritata standing ovation, le foto di rito ci lasciano il tempo di respirare ancora un po’ di magia della serata. I musicisti hanno smesso di suonare, eppure la musica la senti ancora nell’aria, nei timbri felici delle voci intorno a te. Fuori dal locale, ci avvolge il silenzio delle strade e un vento ancora caldo e forte, e ti fa piacere pensare che sia il vento popolare che soffia e non ti lascia più andare.
Alma Marlia