Prosegue la stagione teatrale al Metropolis di Paderno Dugnano
Prosegue la stagione teatrale DOGVILLE di Cineteca Milano, Teatro Menotti Milano e Comune di Paderno Dugnano, realizzata grazie al contributo di Fondazione Cariplo – Bando Cultura Sostenibile, che ha premiato il progetto per offrire a Cineteca Milano METROPOLIS a Paderno Dugnano una stagione teatrale di alto livello da affiancare alla consueta offerta filmica.
Prossimo appuntamento venerdì 10 dicembre con Far finta di essere sani, una versione in forma di concerto dello spettacolo omonimo di Giorgio Gaber, monologhi e canzoni per riscoprire quel percorso narrativo con cui Gaber e Luporini nel 1973 affrontavano i temi universali del disagio sociale e generazionale, puntando l’attenzione sull’essere schizoide dell’uomo contemporaneo. L’analisi, anche se alleggerita dall’ironia, può sembrare pessimistica ma suggerisce la possibilità di abbracciare le più grosse realtà sociali partendo da se stessi: temi e contenuti quanto mai attuali in questo tempo post Covid.
La stagione prosegue, lunedì 17 gennaio, con Fuga dall’Egitto, una performance che unisce il teatro documentario alla musica, in un intreccio tra atto performativo e cinema del reale, sonorità orientali e installazioni sonore. Il progetto, ideato da Miriam Selima Fieno trae ispirazione dal libro “Fuga dall’Egitto inchiesta sulla diaspora del dopo-golpe” della giornalista Rai e docente universitaria Azzurra Meringolo Scarfoglio, e getta luce sul fenomeno della diaspora egiziana post-2013, ovvero su quei giornalisti, sindacalisti, artisti, medici, poeti, politici e attivisti per i diritti umani che minacciati di repressione e tortura in Egitto, a causa delle loro idee, sono stati costretti a scegliere la via precaria e dolorosa dell’esilio, dopo il golpe che ha riportato i militari al potere.
Lunedì 14 febbraio andrà in scena lo spettacolo Possiamo salvare il mondo prima di cena tratto dall’omonimo libro di Jonathan Safran Foer che racconta, con straordinario impatto emotivo, la crisi climatica che è anche «crisi della nostra capacità di credere». La versione teatrale di questo volume unico costruisce una narrazione all’interno di un loft coabitato da giovani attivisti, studenti, musicisti, dove i temi ambientali si trasformano in materia incandescente. Gli abitanti di quella casa – metafora dell’abitare insieme – si trasformano in un collettivo di lotta e di consapevolezza in grado di indicare e proporre ad alta voce la strada per l’uscita. Lo spettacolo accompagnerà lo spettatore in un viaggio in cui la scienza lascerà il posto alle emozioni, dentro parole e musica potenti.