PREMIO VIVERE A SPRECO ZERO 2020: Ecco I vincitori PREMIO VIVERE A SPRECO ZERO 2020: Ecco I vincitori
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PREMIO VIVERE A SPRECO ZERO 2020: Ecco I vincitori

PREMIO VIVERE A SPRECO ZERO 2020: Ecco I vincitori PREMIO VIVERE A SPRECO ZERO 2020: Ecco I vincitoriVanno a 21 progetti di buone pratiche per la prevenzione degli sprechi e lo sviluppo sostenibile i riconoscimenti del Premio Vivere a #sprecozero 2020, i piccoli “Oscar” della sostenibilita’ assegnati annualmente nell’ambito della campagna Spreco Zero con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, dell’ANCI e di World Food Programme Italia. «Ventuno esempi – spiega l’agroeconomista Andrea Segrè – di come è possibile, nel quotidiano valorizzare i comportamenti virtuosi dei cittadini, delle imprese, delle scuole, delle start up, degli enti pubblici. Perché è compito di tutti promuovere il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità 2030 indicati dalle Nazioni Unite». Un modo per fare squadra a diversi livelli c’è, e lo ha dimostrato la Regione Toscana che vince il Premio Vivere a #sprecozero 2020 nella categoria Enti pubblici con il progetto Urban Waste, che ha coinvolto anche il Comune e la Citta’ Metropolitana di Firenze. Un percorso capace di alimentare la condivisione delle buone pratiche con i tanti visitatori del territorio attraverso azioni mirate di turismo ecologico: come la donazione di cibo da parte degli hotel alle associazioni solidali, la diffusione dell’uso di doggy Bag nei buffet e ristoranti, la promozione dell’uso di acqua di rete e di istruzioni sulla raccolta differenziata in diverse lingue. La menzione speciale del Premio va alla Regione Emilia Romagna per il progetto “Stop allo spreco: il gusto del consumo consapevole”, promosso dall’Assessorato Agricoltura e Agroalimentare, per le scuole secondarie di II grado, alcune fattorie didattiche del territorio e la cittadinanza.  Nella categoria Imprese vince Ibrida Birraideata da quattro studenti del Master in Product Service System Design al Politecnico di Milano per dare una seconda vita al pane sfornato con amore e passione dalle panetterie di quartiere milanesi. Ibrida è un progetto circolare che rappresenta il perfetto connubio tra sostenibilità e spirito socio-imprenditoriale: connette infatti tutti gli attori della filiera  veicolando valori di aggregazione sociale. Nella nuova categoria Biodiversità il Premio Vivere a #sprecozero 2020 va a Casa Surace – la factory e casa di produzione nata del 2015 da un gruppo di amici e coinquilini, oggi “famiglia allargata” con oltre 3 milioni di fan sul web – per l’efficacia sanguigna dei video ad alto potenziale di sensibilizzazione sui temi caldi della sostenibilità e dei cibi biodiversi”. A proposito di comunicazione, dal 2020 arriva anche la categoria “Pagine di sostenibilità” dedicata alla saggistica: vince la prima edizione del Premio vivere a #sprecozero il libro “La rivolta della natura” della divulgatrice scientifica Eliana Liotta, scritto con l’apporto del virologo Massimo Clementi, edito La nave di Teseo: “per averci ricordato quel che non dovremmo mai dimenticare: l’impatto dell’uomo sul nostro pianeta ha un peso ormai insostenibile. La pandemia covid -19 dev’essere l’occasione per riarmonizzare la relazione fra la specie umana e il resto del pianeta”.  Esempio prezioso di collaborazione e di “passaparola” sostenibile fra cittadini è il progetto del Comune di S. Lazzaro di Savena che vince nella categoria Cittadini: “Lo so fare e te lo insegno” è un format di condivisione dei saperi utili in chiave di economia circolare, dal recupero dei rifiuti in aree verdi all’orticoltura, a piccole nozioni di sartoria, muratura, bricolage.  L’innovazione è valore aggiunto nelle strategie che mirano allo sviluppo sostenibile, ed ecco una categoria storica del Premio Vivere a #sprecozero, InnovAction: l’edizione 2020 va all’azienda Microglass di S. Quirino – Pordenone che, attraverso sistemi di riscaldamento multi-tecnologici, allunga la shelf life del cibo fresco, riduce i consumi e previene gli sprechi, recuperando gli scarti ortofrutticoli (ortaggi o frutta scartati per malformazioni estetiche) attraverso processi di cottura sottovuoto a microonde. Menzione speciale per la tecnologia Bernardi che, attraverso l’implementazione di dispositivi e soluzioni HW e SW, risolve i problemi di gestione dei prodotti e delle scorte, favorendo la resilienza ecologica e sociale dei sistemi commerciali. Le scuole sono osservatorio privilegiato per la promozione delle buone pratiche di sviluppo sostenibile:  vincono ex aequo l’IPSAR Mattei di Rosignano Solvay (LI) che ha promosso un approfondimento sul “consumo consapevole e spreco alimentare” e l’Istituto Professionale Alberghiero Chino Chini di Borgo San Lorenzo (FI), che ha attivato un progetto in collaborazione con le imprese e con le associazioni del territorio. E da Veronica Pivetti, ambasciatrice di buone pratiche 2020, arrivano quattro riconoscimenti nel segno della scuola, della solidarieta’ e del diritto al cibo: vanno alla onlus Maestri di Strada, alla Maestra Francesca Sivieri, al Liceo Malpighi di Bologna e alla Taverna di Dracula (che in tempo di covid eroga pasti gratuiti a chi non è in grado di pagare il conto) i gettoni di sostenibilità donati da Veronica Pivetti per favorire l’effetto domino delle buone pratiche di sostenibilità. L’artista lo racconterà personalmente in occasione della cerimonia di Premiazione programmata per giovedì 26 novembre, liberamente aperta alla partecipazione del pubblico su piattaforma con invito ritirabile al link

hiips://webinarasppinext.adobeconnect.com/vivere-a-sprecozero-2020/event/event_info.html.

Con Veronica Pivetti e con il Fondatore Spreco Zero Andrea Segre’ e il curatore scientifico Luca Falasconi interverranno i Sottosegretari alla Salute, Sandra Zampa e all’Ambiente, Roberto Morassut, il Segretario Generale ANCI Veronica Nicotra e il Presidente del World Food Programme Italia Vincenzo Sanasi D’Arpe, insieme ai Giurati del Premio, i giornalisti Antonio Cianciullo (Huffinghton Post, La Repubblica) e Marco Fratoddi (Direttore SapereAmbiente) e il conduttore di Rai Radio2 Caterpillar Massimo Cirri.  Il Premio Vivere a #sprecozero è promosso con il patrocinio di Associazione Sprecozero.net e la media partnership di Rai Radio2, con il sostegno di ENI, Federcasse, Emil Banca e di UNITEC, Assomela, Whirlpool, Alce Nero, Conapi Mielizia, Conad, Camst, Natura Nuova, Gruppo Hera, GiòStyle e con la partnership tecnica del Gruppo Morini. Dettagli e aggiornamenti sul sito sprecozero.it

Al centro dell’edizione 2020 del Premio sono anche i valori della Dieta mediterranea: nella sezione dedicata vince il progetto La cucina del riciclo, il ricettario del Liceo “Q. Orazio Flacco” di Portici in collaborazione con il MedEatReserarch, il Centro di ricerche sociali sulla dieta mediterranea dell’Università Suor Orsola Benincasa fondato dagli antropologi Marino Niola ed Elisabetta Moro: una ricerca sulla tradizione mediterranea per rigenerare gli avanzi di cucina in nuovi piatti; menzione speciale al racconto d’animazione “Il grande viaggio vitaminico”, realizzato da Anna Eriksson, Francesca Fava e Sara Filippi Ploetheger, per l’efficacia autoriale nella sensibilizzazione dei più piccoli sui temi dell’educazione alimentare e del cibo come primo presidio per la salute dell’uomo. E anche nella categoria Associazioni vince L’Università della Cucina Mediterranea, una rete di promozione sociale fondata a Sorrento per iniziativa di operatori del settore eno-gastronomico, turistico, della ristorazione, della comunicazione e della difesa dei diritti dei consumatori. Va a Rifò, progetto di abbigliamento sostenibile, il premio Whirlpool Spreco Zero per l’Economia circolare: un format che produce capi e accessori con fibre tessili rigenerate e rigenerabili, trasformando i vecchi indumenti in un nuovo filato a km 0. Riconoscimenti anche al Gruppo Rivoira per la categoria Ortofrutta: grazie all’ausilio della tecnologia Cherry Vision 3.0 e grazie alle telecamere ad altissima risoluzione, il Gruppo Rivoira è riuscito a recuperare tutte le ciliegie “buone” separandole con cura da quelle danneggiate dal maltempo, evitando lo spreco del raccolto. Toyota Wehybrid vince infine nella categoria di mobilita’ sostenibile per la capacità di promuovere un “ecosistema” a zero emissioni che mette il driver al centro dell’esperienza di guida attraverso il suo comportamento e la sua attenzione reale all’ambiente e al risparmio energetico.

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