PREMIO #SOCIALCLIP (Tulipani di seta nera): annunciati i finalisti, ecco i video musicali sulla Diversità
Saranno otto i finalisti in concorso al Premio #Socialclip nell’ambito del Festival internazionale del film corto Tulipani di seta nera e verrà assegnato, fuori competizione, anche un riconoscimento speciale della Stampa.
Annunciati durante la conferenza stampa online svoltasi il 3 giugno (e che è possibile rivedere sulla pagina FB ufficiale del festival) dalla direttrice artistica della sezione Grazia Di Michele e alla presenza dei giurati, i lavori sono stati selezionati all’unanimità per qualità e coerenza narrativa con il concetto di Diversità (in tutti i suoi aspetti) che si richiedeva di comunicare.
“Siamo davvero soddisfatti della grande risposta ottenuta dai video-maker, che denota in generale una grande sensibilità sull’argomento – hanno affermato Diego Righini e Paola Tassone, organizzatori da ben tredici anni dei “Tulipani” – e ringraziamo anche Alessandro Guida per l’aiuto fornitoci nell’aver fatto pervenire così tante opere di livello. Siamo anche e soprattutto felici di aver scelto una professionista come Grazia Di Michele, con la quale è stato possibile non solo operare un lavoro di squadra costruttivo e sinergico, ma anche esplorare le infinite possibilità che un linguaggio trasversale come Il videoclip musicale può offrire a un argomento così delicato quale quello della Diversità”.
“È stata una scelta non facile – ha dichiarato Grazia Di Michele – operata su quasi 50 video arrivati con autori di età media di 34 anni e tematiche sociali diverse, ma siamo stati concordi nel selezionare lavori che, da un punto di vista di testi, cura del brano, regia e resa, fossero in armonia con le caratteristiche prescelte; opere in cui la musica non deve né farsi tappeto di un testo né schiacciarlo, ma renderlo ancora più interessante e raccontarlo con l’ausilio di una regia filmica narrativa”.
“Tutte interessanti le proposte arrivate ma alcune mi hanno veramente impressionato – ha commentato Red Ronnie, presidente di giuria che proprio con la Di Michele porta avanti da tempo battaglie estetiche e di concetto sulla valorizzazione della produzione della musica sociale e che ha anche recentemente contribuito allo sgravio fiscale in materia di videoclip. “Da qualche tempo è iniziata una censura sui canali ufficiali e siamo contenti di poter ridare spazio alla qualità e ai contenuti con questa bella iniziativa. Quando nacque il videoclip, c’era chi diceva che toglieva l’immaginazione alla musica, ma sono progetti come quello lanciato in questo premio che possono ridare valore a dei messaggi di tipo sociale in cui la perfetta simbiosi tra parole, musica e racconto visivo riesce ad esprimere il significato di una condizione. Personalmente, poi, in un videoclip alla complessità preferisco un semplice piano sequenza ma ho trovato molto originali i linguaggi che sono stati utilizzati, specie quelli che non denotavano messaggi di negatività: in questa fase in cui siamo fortemente provati dalle circostanze e dagli effetti del Covid-19 non abbiamo certo bisogno di carichi in surplus.”
“Energia visionaria, grande gioia, nessun melodramma né emozioni grossolane, ma solo belle narrazioni”: questi i commenti unanimi anche delle altre componenti femminili della giuria, la direttrice di Radio Incontro Donna Rid 96,8 Michelle Castiello, da sempre attenta al sociale con programmi a tema, e la sceneggiatrice Francesca Romana Massaro. Assenti giustificati, ma le cui decisioni hanno analogamente contribuito in maniera determinante al giudizio dei finalisti, gli altri membri del team selezionatore: Platinette e Gian Maurizio Foderaro.
La conferenza, trasmessa anche in lingua dei segni italiana (LIS) grazie al servizio d’interpretariato gentilmente offerto dall’Ente Nazionale Sordi – ENS Onlus, anticipa la kermesse, rinviata a causa dell’emergenza pandemica, che si terrà poi dal 18 al 22 giugno, dalle ore 17:30 alle 21, sempre in streaming ma anche in onda su canali Sky e del digitale terrestre che saranno resti noti nei prossimi giorni.
Tutti le opere in concorso verranno sottotitolate in italiano per dare la possibilità ai non udenti di partecipare attivamente alla manifestazione.
Nella serata finale verranno proclamati i vincitori di ogni sezione della rassegna che, oltre al Premio #SocialClip, comprende anche le sezioni per il miglior corto e per il miglior documentario..
Il Festival Internazionale del Film Corto TULIPANI DI SETA NERA è istituito dall’Associazione Università Cerca Lavoro con la partnership di Rai Cinema Channel, il supporto della Regione Lazio, del Ministero per i beni e le attività culturali e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il patrocinio della Roma Lazio Film Commission e la collaborazione con l’Istituto CineTv R. Rossellini.
I FINALISTI
MANDELA
REGIA: Ivan Cazzola
INTERPRETI: Margherita Vicario
TEMATICA: Integrazione/pregiudizio
SINOSSI: Un inno di gioia che vuole mostrare la realtà dell’Italia multietnica. Mandela è il titolo di questo videoclip, ma anche l’alias Ali Sawkat, benzinaio indiano “di fiducia”, figura rappresentativa di una quotidianità che ormai appartiene a tutti. Tra scene di realtà ricostruite e vere immagini documentarie, una narrazione percorsa da vibrante positività conduce a un messaggio unico che è anche un obiettivo: quanto possa essere naturale l’accettazione dell’altro, del “diverso”.
POTESSE ESPLODERE QUESTA CITTÀ
REGIA: Giacomo Spaconi
INTERPRETI: La Scala Shepard
TEMATICA: Incomunicabilità in una relazione/Ménage familiare
SINOSSI: Il video racconta l’angoscia e l’oppressione di una relazione sbagliata e dei suoi effetti deleteri: dalla distruzione reciproca al senso di panico e rassegnazione che si prova quando non ci sono più vie di uscita. Attraverso l’alternarsi frenetico delle scene di quiete e rabbia esplosa si comunica il senso di solitudine che fa diventare la propria casa un luogo vuoto ed estraneo, una prigione. Una prigione che è l’impossibilità di trovarsi, di capirsi o anche solo di ascoltarsi. Amarsi ma non trovare più la strada per potersi incontrare
FOGLI DI CARTA
REGIA: Elia Romanelli
INTERPRETI: Rita Bincoletto e Teti Cortese
TEMATICA: Abuso sui minori
SINOSSI: Due donne, di due diverse età, in un giorno qualunque, quando sono di fronte ai rispettivi specchi, realizzano che c’è qualche cosa di irrisolto nella propria vita. Cominciano così, l’una nella sua cucina e l’altra nella sua stanza, a tentare di scrivere una lettera, una confessione a sé stesse, un’elaborazione di un abuso sessuale subito in giovanissima età. Il video è composto da una coreografia di un corpo di danza e due attrici che tentano di ricomporre foto e fogli strappati per ricostruire il quadro della loro vita in frantumi.
NAPLES CALLING
REGIA: Massimo Di Pinto
INTERPRETI: ‘A67
TEMATICA: Il senso di abbandono all’interno di una città
SINOSSI: E’ un omaggio ai Clash, ma soprattutto un invito a ribellarsi. La band di Scampia si è immaginata una Napoli che chiama se stessa attraverso la propria maschera, Pulcinella, che pur di svegliare il proprio popolo dalla rassegnazione arriva ad un atto estremo: incendiarsi in mezzo a piazza Mercato, come racconta il bellissimo video animato di Massimo Di Pinto. Un pulcinella rivoluzionario che si immola come Ian Palach nella primavera di Praga.
FIGLI DI NESSUNO
REGIA: Trilathera (Yuri Santurri, Daniele Tofani)
INTERPRETI: Fabrizio Moro ft. Anastasio
TEMATICA: Precarietà/emarginazione
SINOSSI: Figli di nessuno è il racconto di molte, troppe vite emarginate o ignorate; di una realtà indifferente e difficile, in grado di tenere intere esistenze sospese a un passo dal baratro. Eppure, snodandosi tra riprese urbane in bianco e nero, tra volti comuni e familiari, diventa un urlo di battaglia, una dichiarazione di resilienza e la dimostrazione della volontà ferrea di andare avanti e sopravvivere nonostante tutto.
RIM ALMAR’À
REGIA: Francesco Cabras
INTERPRETI: Orchestra Almar’à
TEMATICA: L’incontro, l’accettazione/inclusione
SINOSSI: Il video ritrae la polifonia culturale del gruppo. Musiciste donne arabe (primo gruppo in Italia del genere) vengono inquadrate in contro luce e sui loro volti e sui loro corpi vengono proiettati paesaggi naturali ed immagini suggestive. 13 donne, 9 paesi diversi, un orchestra mediterranea con il nome Almar’à che significa “donna con dignità”.
VA’ PENSIERO
REGIA: Francesco Cabras
INTERPRETI: Orchestra Piazza Vittorio
TEMATICA: Le diversità culturale unita dal linguaggio universale della musica
SINOSSI: L’idea è ritrarre i membri del gruppo in pose statiche e iconiche, tra realismo russo e cromatismo Bollywoodiano, giocando a confondere identità culturali, estetiche e musicali. Il tentativo e di mescolare la natura polimorfa dell’orchestra con il Nabucco. In una sorta di Tableau Vivant vediamo artisti di cinque continenti vestiti con abiti non della propria terra, interpretare l’inno degli ebrei sotto Babilonia creato dal genio di Verdi. Sullo sfondo sventola un drappo, unica bandiera ideale per ogni uomo.