PREMIO SATIRA FORTE DEI MARMI 2021: Va all’umorista newyorkese Fran Lebowitz il premio internazionale alla carriera 2021
Sarcasmo, caricatura, ironia e paradosso: torna il Premio Satira Politica Forte dei Marmi, edizione numero 49, che sabato 18 settembre trasformerà la cittadina balneare della Versilia in capitale italiana della dissacrazione. Anche quest’anno, a causa delle restrizioni sanitarie, si tratterà di una “limited edition” che comunque si annuncia ricca di sorprese. Alle 18, alla Capannina di Franceschi, il celebre locale che ha accolto tante edizioni del riconoscimento ospitando anche set di film come “Sapore di Mare” e “Abbronzatissimi”, verrà premiato il graffio satirico italiano e internazionale di scrittori, autori, giornalisti, disegnatori e comici. Sul palco, a fare gli onori di casa e in perfetta linea con il tocco irriverente della manifestazione, ci sarà il giornalista Alessio Viola, conduttore 2021: volto amato di Sky, Viola è apprezzato autore di tweet satirici e battute fulminanti, da poco pubblicati nel volume “Sarò bre” (People ed).
Sempre diretto dal vulcanico Beppe Cottafavi, inventore e direttore di “Comix” per i fratelli Panini di Modena e responsabile delle pagine culturali del quotidiano “Domani”, il prestigioso “Satira Politica” quest’anno promette di individuare gli artisti in grado di indicare “una specie di grado zero dello stato dell’arte- anticipa il direttore artistico – che ha reso improvvisamente arcaico il passato lasciando intravedere il futuro”. E il premio, dopo un periodo così difficile come questo segnato dalla pandemia che ha profondamente modificato i linguaggi dell’umorismo, si conferma presidio della satira, e quindi della libertà, in anni non certo felici”.
PREMIO INTERNAZIONALE SATIRA ALLA CARRIERA
In attesa che vengano svelati tutti i nomi dei premiati 2021, la giuria della 49. edizione ha deciso di celebrare l’ironia affilata e disincantata di Fran Lebotwitz, irresistibile scrittrice e umorista newyorkese, alla quale verrà consegnato il Premio Internazionale Satira alla Carriera: il suo primo libro tradotto in Italia, “La vita è qualcosa da fare quando non si riesce a dormire”, edito da Bompiani a cura di Giulio D’Antona, è un viaggio dissacrante nella contemporaneità attraverso le rubriche tenute nel corso degli anni per i vari magazine di New York. Un libro arguto e spassoso intriso del suo acuto spirito di osservazione, dove l’ironia pungente, sostenuta da battute feroci, colpisce tutto e tutti restituendo un ritratto preciso di com’è lei ora, dopo aver lasciato la scrittura, votata solo alla parola. Perché scrivere, dice Fran, e ben lo sa il suo editore che da 40 anni aspetta il nuovo romanzo, “è la professione più estenuante che abbia mai provato”, “l’unico mestiere peggiore è il minatore”. A lei il regista Martin Scorsese ha dedicato l’imperdibile docu-serie di Netflix “Pretend it’s a city”, omaggio alla loro amicizia e a una città, New York, che resta cuore pulsante di vita e di ispirazione artistica per entrambi. Questa la motivazione per l’assegnazione del riconoscimento: “Fran Lebowitz ha smesso di scrivere nel 1981. Da allora non è stata in silenzio un momento. Ha espresso pareri su qualsiasi argomento, dall’abbigliamento alla politica internazionale. È stata sferzante, ficcante, pungente, offensiva, crudele, letale. Nella maggior parte dei casi — forse in tutti i casi — ha avuto ragione. Tanto nei suoi scritti, quanto nei suoi discorsi, la vena ironica non si è mai limitata all’umorismo ma ha sempre rappresentato, volenti o nolenti, in completo accordo o totale disaccordo, uno spietato spunto di riflessione. Che poi — anche se lei ci odierà per questa definizione — è l’essenza della satira. Un riconoscimento a una carriera formalmente terminata più di quarant’anni fa è doveroso, quanto imprescindibile. Ironico? Per niente”.
ALESSIO VIOLA, IL CONDUTTORE “BRE”. MAGO DEI TWEET
In linea con il tocco irriverente del “Satira Politica”, il nuovo conduttore Alessio Viola, volto amato di Sky, è un apprezzato autore di tweet satirici e battute fulminanti, da poco raccolti nel nuovo volume “Sarò bre” (People ed). Il meglio di dieci anni di tweet attraverso giochi di parole e illuminazioni stranianti e irresistibili che rappresentano anche un viaggio nella politica e nel costume italiano. «Sono convinto che spesso la brevità, come una folgorazione, possa contenere al suo interno molte più cose di un longform. I 140 caratteri (che poi sono raddoppiati perché si è dimezzato il tempo che ci diamo per scriverli) mi sono sempre sembrati un bel perimetro per ospitare il pensiero». Classe 1975, romano, giornalista e conduttore tv, dopo una lunga gavetta per la carta stampata come collaboratore di Gente, Panorama, TV Sorrisi e Canzoni, Il Foglio e L’Indipendente, Viola è divenuto uno dei volti più popolari di Sky. Ha partecipato come ospite speciale al programma “Battute?” su Raidue nel 2019. Nel 2020 ha condotto i 6 episodi del programma “Venti20: i vent’anni del Duemila” su Tv8, dove ha guidato anche “Ogni mattina” fino al dicembre 2020 assieme ad Adriana Volpe, per poi riprendere il suo posto alla conduzione di SkyTg24. È appassionato di politica, comunicazione, musica, satira e tv.
LA STORIA DEL PREMIO
Un premio che “graffia”, scuote, strappa la risata… facendo pensare. Il “Satira Politica” di Forte dei Marmi nasce con una delibera della giunta comunale nell’agosto 1973: non è un caso che il riconoscimento, idea di Umberto Donati e Carlo Augusto Polacci, sbocci proprio in Toscana, terra di spiriti mordaci. L’obiettivo è valorizzare chi osa sfidare l’intoccabilità dell’establishment, creando allo stesso tempo un intelligente legame tra il mondo politico e l’opinione pubblica. Il “Satira Politica” si delinea subito come un Premio del tutto nuovo e originale, lontano dalle atmosfere salottiere dei grandi appuntamenti stagionali della narrativa italiana. In quasi mezzo secolo di storia, ha celebrato importanti personalità, un vero e proprio “dream team” tra cui Fruttero e Lucentini, Oreste del Buono, Achille Campanile, Leonardo Sciascia, Indro Montanelli e Dario Fo, Cesare Zavattini, Enzo Biagi, Michele Serra, Carlo M. Cipolla, Giuseppe Pontiggia, Paolo Villaggio, Edmondo Berselli, Daniele Luttazzi, Aldo Giovanni e Giacomo, la Gialappa’s, Andrea Camilleri, Dino Risi, Stefano Bartezzaghi, Giorgio Faletti. E poi Benigni, Ficarra e Picone, Fiorello, Verdone, Corrado e Sabina Guzzanti, Arbore, Zalone, De Sica. E tra le ragazze Serena Dandini, Virginia Raffaele, Lella Costa, Carla Signoris, Martina dell’Ombra, Geppi Cucciari, Paola Cortellesi e Liz Donnelly, strepitosa cartoonist del New Yorker.
IL FESTIVAL
Nel 2018, archiviata la 45.esima edizione, il sindaco di Forte dei Marmi, Bruno Murzi, decide il salto di qualità. Sulla scia delle parole del premiato Sciascia nel 1980, “la satira è il luogo di confine tra la letteratura, il potere e la gente”, trasforma la manifestazione in un vero e proprio festival, il primo in Italia dedicato al tema, articolato in 5 giorni di grandi appuntamenti e ospiti tra la Piazza del Fortino e Villa Bertelli. La direzione artistica viene affidata al creativo Beppe Cottafavi, da più di 30 anni editor di importanti e clamorosi successi in libreria. Prende forma così una kermesse del tutto nuova, sia pure ancorata alle sue radici antiche, capace di attrarre un pubblico ampio e rinnovato. Cambia pure la statuetta, che diventa un oggetto cult grazie al maestro Altan: un Satiro azzurro “ambiguamente” sorridente e dalle unghie affilate. Ad assegnare i riconoscimenti una giuria rinnovata di cui fanno parte, accanto allo stesso Cottafavi, Lilli Gruber, Serena Dandini, Stefano Andreoli (l’inventore di Spinoza.it), l’autore Andrea Zalone e lo scrittore Fabio Genovesi.
LO SGUARDO
Come sempre, Il Premio Satira Politica di Forte dei Marmi cerca di raccontare, attraverso i suoi protagonisti, la complessità del mondo che si agita intorno a noi, smascherando le ipocrisie, attaccando i pregiudizi, e mettendo in discussione le convinzioni più radicate: attraverso la risata e il sarcasmo, in tv come nei libri, nei fumetti o nei social, possono sempre nascere spunti di riflessione morale. È questa infatti da sempre la missione del Festival e del Premio: un coro di voci che possano svelare, sia pure ridendo, una realtà a volte non comprensibile e piena di contraddizioni, tanto più in questi ultimi anni segnati dai profondi mutamenti impressi alle nostre vite dalla pandemia. “La satira – spiega il curatore Cottafavi – è l’espressione di giudizi critici su qualunque aspetto della società attraverso il linguaggio dell’umorismo, in tutte o in una qualunque delle sue declinazioni: grafica, letteraria, musicale o attoriale. La satira è critica attraverso l’umorismo. Irride la realtà in ogni suo aspetto. E senza rispetto. Per alcun canone e alcuna correttezza. Soprattutto politica”. E Forte dei Marmi, col suo Premio, in questi anni è diventata il fortino e la capitale della satira: un valore riecheggiato oltre confine, fino alla redazione del Times che, nell’agosto del 1973 inviò nella piccola cittadina versiliese Peter Nichols, storico corrispondente del prestigioso quotidiano britannico, per vedere come “d’improvviso gli italiani avessero deciso di ridere di sé stessi”.
VERSO IL FUTURO
A causa della pandemia, il Festival è però costretto a “congelarsi” dopo la prima edizione del 2019, mentre il Premio è riuscito a mantenere il suo appuntamento, guidato da Andrea Delogu. Quest’anno il “Satira Politica” torna in presenza, sia pure in “limited edition”, il 18 settembre alle 18 alla Capannina di Franceschi, anche per lanciare un POTENTE segnale di ripresa delle arti dal vivo dopo un periodo difficile e complicato. In attesa del prossimo anno, quando il Premio celebrerà il traguardo del mezzo secolo con un’edizione, Festival compreso, che si preannuncia memorabile.
La serata sarà trasmessa il 18 settembre in streaming sul sito e la pagina Fb di Domani, sul sito e le pagine del Comune di Forte dei Marmi, sulla pagina Fb di Bper Forum Monzani.