PREMIO LETTERARIO CATERINA PERCOTO 2020, Vince l'autore padovano Mario Zangrando, secondi ex aequo due friulani, l'udinese Barbara Cimbaro e Gianfranco Pellegrini con testo in lingua friulana. Premiati anche gli studenti PREMIO LETTERARIO CATERINA PERCOTO 2020, Vince l'autore padovano Mario Zangrando, secondi ex aequo due friulani, l'udinese Barbara Cimbaro e Gianfranco Pellegrini con testo in lingua friulana. Premiati anche gli studenti
 | 

PREMIO LETTERARIO CATERINA PERCOTO 2020, Vince l’autore padovano Mario Zangrando, secondi ex aequo due friulani, l’udinese Barbara Cimbaro e Gianfranco Pellegrini con testo in lingua friulana. Premiati anche gli studenti

PREMIO LETTERARIO CATERINA PERCOTO 2020, Vince l'autore padovano Mario Zangrando, secondi ex aequo due friulani, l'udinese Barbara Cimbaro e Gianfranco Pellegrini con testo in lingua friulana. Premiati anche gli studenti PREMIO LETTERARIO CATERINA PERCOTO 2020, Vince l'autore padovano Mario Zangrando, secondi ex aequo due friulani, l'udinese Barbara Cimbaro e Gianfranco Pellegrini con testo in lingua friulana. Premiati anche gli studentiVa a Mario Zangrando, padovano classe 1982, laureato in Comunicazione e Storia contemporanea, impegnato con la ONG Medici con l’Africa Cuamm, nel tempo al fianco di narratori come Paolo Rumiz per il libro “Il bene ostinato e Alessandro Mari per il libro e reading “La strada per l’Africa”, l’8^ edizione del Premio letterario Caterina Percoto, promosso dal Comune di Manzano-Assessorato alla Cultura, dedicata a un tema estratto dalle parole della grande autrice friulana: “La noia, questa bava schifosa. Questo frigido serpente che paralizza tutti i moti del cuore” (Novelle scelte, 1880). La noia è appunto il filo rosso che permea il racconto vincitore “Come si muore da queste parti”, sul quale si è registrata piena convergenza da parte della Giuria del Percoto, guidata da Elisabetta Pozzetto e composta anche dall’Assessore alla Cultura del Comune di Manzano Silvia Parmiani, dal presidente Arlef William Cisilino e da Elisabetta Feruglio, Valter Peruzzi, Walter Tomada e Cristina Qualizza.  «Il racconto di Mario Zangrando ha convinto la Giuria del Premio – spiega la presidente, Elisabetta Pozzetto – per la sua capacità di restituire il tema con profondità e grazia, attraverso uno stile scorrevole e mai banale. La trattazione dell’argomento della noia che tutto paralizza tra le sue viscide spire, così come tramandata da Caterina Percoto, viene calata nell’esperienza di un protagonista anziano che attraverso un espediente amaro e leggero esorcizza la noia, la solitudine e la morte incombente, acuita dalla pandemia. Un fine vita dignitoso, un estremo saluto ai cari che ci lasciano, un distacco sereno sono beni di cui la pandemia ci ha spesso privato e che mai come ora ci paiono drammaticamente persi».

Al secondo posto in questa edizione 2020 del Premio Percoto si registra un ex aequo, con i racconti dell’autrice udinese Barbara Cimbaro, “L’ufficio 22 dell’ala verde al secondo piano”, e di Gianfranco Pellegrini che ha scelto la lingua friulana per dare voce al suo “Diauladis”: «un testo, quest’ultimo – spiega ancora Elisabetta Pozzetto – che utilizza il friulano per raccontare l’ambiente della politica regionale e la città di Trieste attraverso l’io narrante del protagonista, portavoce del Presidente della Regione, alle prese con le novità legate alla pandemia e ai nuovi stili di vita. La noia generata dal nuovo contesto potrebbe produrre pensieri creativi e spirito critico: esattamente quanto il protagonista teme e vuole evitare. La noia, quindi, come perno centrale del plot: come motore di strategie e contromosse che alimentano lo sviluppo della trama e ci portano a riflettere sulla comunicazione politica e le sue tecniche, così come sull’utilizzo dei media in rapporto agli “intrighi di palazzo”, contrapposti dall’autore al mondo della natura».  Ed è sempre la noia a guidare le dinamiche e le nuance fantasy del racconto di Barbara Cimbaro: una storia ambientata negli uffici pubblici e contestualizzata nel nostro tempo con adesione scrupolosa ai dettagli e alla descrizione dei personaggi, eppure capace di farci volare nel tempo e nello spazio, per raccontare il “sentimento” della noia visto e vissuto da una donna friulana che l’ha monitorata, aggirata e temuta come una “malattia nascosta”, per tutta la vita.

Numerosissimi i testi e gli autori in gara all’edizione 2020 del Premio Percoto: quarto posto per la pluripremiata autrice triestina Laura Daniele, già Premio Calvino, con “In vino veritas”, al quinto posto la livornese Anna Tancredi con “Bravi ragazzi”, quindi via via Chiara Magris (Manzano) con “Quotidianità” e dal Belgio Ilena Baldassini con “Marta”, quindi Sabrina Del Sal di Trieste con “Non saper che fare”, Renzo Brollo di Gemona con “L’accelerazionista” e l’autore udinese Luca Ponti con “Alchimie”. «Esprimo ampia soddisfazione sul risultato raggiunto e l’ampia partecipazione all’8^ edizione del Premio Percoto – spiega l’Assessore alla Cultura del Comune di Manzano, Silvia Parmiani – Ben il 40% degli autori in gara proviene da fuori regione, fino alla Sardegna con partecipanti anche all’estero (Belgio e Austria). La Regione FVG è rappresentata in ogni sua parte, dalla zona montana a Trieste. Sono dati sono piuttosto significativi circa la crescente importanza che sta acquisendo il Premio Percoto, non solo a livello regionale come ben dimostra il primo premio assegnato a un autore di Padova. Un modo per celebrare al meglio la grande Caterina Percoto, autrice alla quale abbiamo voluto dedicare il Premio Letterario Percoto, fiore all’occhiello del Comune di Manzano».

Ma il Premio Percoto, come sempre, si è rivolto anche ai più piccoli con le categorie rivolte a studenti giovani e giovanissimi. Per la sezione Scuola primaria e secondaria di primo grado vince Leonardo Bertolano di Corno di Rosazzo, con il racconto ‘ La zanzara pantera’, il secondo premio va a Noemi Toppano di Mereto di Tomba con ‘La noia’, Nella sezione scuola secondaria di secondo grado primo premio all’udinese Anna Chiara Pippan con ‘Lettera di dimissioni della noia’, secondo premio a Caterina Bertolano di Corno di Rosazzo per ‘The snake’.

È forte l’attesa per incontrare in presenza il vincitore, Mauro Zangrando, e tutti gli altri premiati e partecipanti: l’appuntamento è adesso con la primavera 2021, non appena lo stemperamento della pandemia in essere renderà possibile l’organizzazione della cerimonia di Premiazione, concepita come una grande “festa di approfondimento letterario”. Sarà anche l’occasione per il lancio della nuova call per la 9^ edizione del Premio Percoto. Aggiornamenti sul sito www.comune.manzano.ud.it

MARIO ZANGRANDO, VINCITORE PREMIO PERCOTO 2020

Mario Zangrando (1982) è laureato a in Comunicazione e Storia contemporanea, lavora presso l’ONG Medici con l’Africa Cuamm, ha studiato a Trieste e a Padova, attualmente vive a Conegliano (TV).

Nel marzo 2019 il suo soggetto “Parrocchie da incubo” è tra i vincitori della selezione Detour Pitch 2019 all’interno del Detour Film Festival presieduto da Francesco Bonsembiante e diretto da Marco Segato (https://www.detourfilmfestival.com/vincitori-detour-pitch-2019/). Il 31 maggio 2018 il suo soggetto “Costellazioni, Rivoluzioni, Cospirazioni” è stato premiato alla call for ideas 800 idee per l’Università di Padova dalla giuria presieduta da Anna Maria Testa (https://www.unipd.it/sites/unipd.it/files/20180531p.pdf)

Nel 2017 ha lavorato col narratore Alessandro Mari alla realizzazione del libro “La strada per l’Africa” e al reading “Dove comincia la strada per l’Africa?”, collaborando alla realizzazione dei testi portati in scena dalla compagnia AriaTeatro presso l’Aula magna dell’Università di Padova. In seguito ha lavorato assieme a Claudio Piersanti, ad AriaTeatro e a Medici con l’Africa Cuamm alla realizzazione di un altro recital sul tema delle diseguaglianze in salute presentato alle edizioni 2017 del Festival dell’Economia di Trento e della Fiera delle Parole di Padova. Nel 2016 ha partecipato come studente alla prima edizione del Master in Sceneggiatura Carlo Mazzacurati.

In precedenza ha collaborato alla realizzazione dei libri “Il bene ostinato” di Paolo Rumiz (Feltrinelli 2011), “La radice di un grande albero” di Luigi Accattoli (San Paolo 2013) ed alle ricerche d’archivio per il film-documentario “Medici con l’Africa” di Carlo Mazzacurati (Argonauti 2012).

Autore

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *