Pordenonelegge compie 20 anni e festeggia con 65 grandi anteprime
Oltre 600 protagonisti e centinaia di incontri, dialoghi, lezioni magistrali, eventi scenici e altri appuntamenti in cinque giorni, dal 18 al 22 settembre, in una quarantina di location del centro storico cittadino: compie 20 anni pordenonelegge 2019, a cura di Gian Mario Villalta (direttore artistico), Alberto Garlini e Valentina Gasparet, e festeggia con una cascata di grandi anteprime editoriali, ben 65 con le novità di grandi autori stranieri e italiani.
Da oggi programma di pordenonelegge è accessibile in un clic sul sito del festival pordenonelegge.it e tutte le novità potranno essere immediatamente consultabili, giorno per giorno e autore per autore.
La prima grande anteprima è quella dallo scrittore spagnolo Ildefonso Falcones, che torna al festival domenica 22 settembre con “Il pittore di anime”, il nuovo romanzo in uscita per Longanesi il 13 settembre, ambientato fra i misteri ed il fascino della Barcellona modernista e le prime sanguinose rivolte operaie. A pordenonelegge torna anche Tahar Ben Jelloun con una novità nella novità: il sorprendente “Insonnia”, un incalzante noir psicologico, calibrato fra supense e toni elegantemente ironici. Uscirà in settembre per La nave di Teseo, al festival sabato 21 settembre. Sfogliando le anteprime internazionali a pordenonelegge venerdì 20 settembre troviamo David Szalay con gli uomini e le donne di “Turbolenza”, il nuovo romanzo Adelphi che ci scaglia in aria, fra un continente e l’altro: proprio dove non si può sperare di proteggersi, né di nascondersi. E troviamo, a sei anni da Lui è tornato (3 milioni di copie vendute nel mondo, 50.000 copie in Italia), lo scrittore tedesco Timur Vermes che pubblica per Bompiani un nuovo romanzo di satira sociale, “Gli affamati e i sazi”, più che mai tempestivo ed attuale su chi siamo e chi vogliamo essere: in anteprima al festival venerdì 20 settembre, uscirà il 4 settembre. Tante, tantissime anche le anteprime degli autori italiani: Michela Murgia, a quattro mani con Chiara Tagliaferri, firma per Mondadori “Morgana”, dieci storie di donne anticonformiste, scomode, spesso antipatiche, rivoluzionarie (a Pordenone sabato 21 settembre); e Corrado Augias domenica 22 settembre sfoglia per noi “Il grande romanzo dei Vangeli” (Einaudi), scritto con Giovanni Filoramo: una lettura imprevedibile delle storie e dei personaggi evangelici che credevamo di conoscere. Mentre il giornalista Mario Calabresi con “La mattina dopo” (Mondadori) esplora il vuoto che tutti viviamo il giorno dopo un grande dolore la lotta per ricominciare, a partire dalla mattina dopo. Carlo Ginzburg e il suo capolavoro internazionale, “Il formaggio e i vermi”, tornano in primo piano con la nuova edizione Adelphi, al festival sabato 21 settembre: pubblicato per la prima volta nel 1976, arricchito da una postfazione, il romanzo è stato tradotto in 26 lingue. La vicenda del mugnaio friulano Domenico Scandella detto Menocchio, messo a morte dall’Inquisizione alla fine del Cinquecento, ha fatto il giro del mondo. Con “Il sovversivo. Concetto Marchesi e il comunismo italiano”, in uscita per Laterza, lo storico Luciano Canfora affronta uno dei personaggi controversi dell’Italia politica del secondo Novecento (a Pordenone venerdì 20 settembre), mentre due tra i più importanti giornalisti politici italiani, Aldo Cazzullo e Fabrizio Roncone, con “Peccati immortali” (Mondadori, al festival domenica 22 settembre) ci schiudono i retroscena del potere, inclusi quelli che – di solito – non si possono scrivere. Doppia firma anche per “Il passo del vento”, il Sillabario alpino che due grandi scrittori, Mauro Corona e Matteo Righetto, hanno affidato a Mondadori per raccontare la montagna attraverso una serie di parole che racchiudono un mondo e attingono a un grande tesoro di esperienze, condensate in epigrammi fulminanti e brevi brani lirici. In anteprima a pordenonelegge domenica 22 settembre. Da Pino Roveredo un romanzo di riscatto: “Ci vorrebbe un sassofono” (Bompiani) è la storia di una donna al capezzale del marito che l’ha umiliata e offesa. Una vita ricordata nel pulsare dei macchinari d’ospedale, e finalmente la possibilità di una rivalsa, forse. A pordenonelegge lo scrittore venerdì 20 settembre duetterà con Ornella Vanoni in una coinvolgente mise en espace. Molte le anteprime legate ad artisti come il cantautore cult Francesco Guccini: sarà a pordenonelegge sabato 21 settembre con “Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto”, in uscita per Giunti il 17 settembre: un “mémoire” che ci riporta la voce poetica di Guccini e il suo racconto delle radici a Pàvana – piccolo paese tra Emilia e Toscana dove sorge il mulino di famiglia – e di un’ora “che è di tutti, un’ora che è pace e presagio. Tralummescuro: tra la luce e la notte. Lungo la montagna vedi la linea d’ombra che sale lenta lenta, e poi vien buio». A pordenonelegge sabato 21 settembre anche il libro di Enrico Vanzina: “Mio fratello Carlo”, in libreria per HarperCollins dal 12 settembre, è un romanzo autobiografico commovente, scritto per ripercorrere il rapporto unico ma anche universale tra due fratelli, dalla nascita fino alla fine. Cosa succede quando l’irruzione di un imprevisto spezza una simbiosi durata sessant’anni? Enrico Vanzina restituisce ai lettori il dolore e l’amore per suo fratello Carlo, fra ricordi e aneddoti, fra vita e cinema. A pordenonelegge torna anche il cartoonist Davide Toffolo, celebrato frontman dei Tre Allegri Ragazzi Morti: il suo esplosivo volume “graphic novel is back” (Rizzoli, al festival venerdì 20 settembre) è un’impietosa riflessione sui limiti della creatività. dal rock al fumetto, dalla finzione alla vita. un po’ romanzo, un po’ diario on the road, graphic novel is back è una riflessione delicatamente spietata su cosa vuol dire creare. Cosa vuol dire, invece, essere figlio di due capisaldi della cultura, della satira e dello spettacolo italiano e internazionale ce lo spiega Jacopo Fo, con il libro che risponde all’eterno tormentone della sua vita: “Com’è essere figlio di Franca Rame e Dario Fo?” Le risposte dal 19 settembre nel libro edito Guanda, che raccoglie una lunga serie di ricordi e di episodi inediti (al festival sabato 21 settembre).
Ma torniamo alle anteprime internazionali: a pordenonelegge è in arrivo anche Marcus Du Sautoy: l’autore del best-seller internazionale L’enigma dei numeri primi esplora questa volta “Il codice della creatività” (Rizzoli), ovvero il mistero del pensiero umano al tempo dell’intelligenza artificiale. Dall’incontro tra il fisico e filosofo Fritjof Capra e il neurobiologo del mondo vegetale Stefano Mancuso arriva, per edizioni Aboca, il Discorso sulle erbe: al festival sarà Capra a illustrare il saggio, che racconta l’universo come sistema vivente e le piante come il più straordinario modello “diffuso”. Nella natura è “inciampata” anche l’antropologa malese Long Litt Woon: il suo «La via del bosco» (Iperborea), caso editoriale alla fiera di Francoforte 2017, in corso di pubblicazione in 15 Paesi, ci racconta una originale forma di guarigione dell’anima, e di tirono alla vita. E a pordenonelegge arriva per la prima volta Saskia Vogel, l’autrice che da Los Angeles si è trasferita a Berlino: il suo “Permission”, in edizione italiana “Consenso” (Safarà), precede la serie TV che sarà tratta dal suo best seller: un debutto tenero, potente e delicatamente sovversivo, un romanzo profondamente femminista che racconta la solitudine e il potere, uno studio audace e ponderato sull’amore, la perdita, il dolore. Stephanie Hochet, con “Il testamento dell’uro” (Voland), ci guida in una sapiente rivisitazione del mito del Minotauro, e lo scrittore tedesco Wulf Dorn, re dello psicothriller, con “Presenza oscura” (Corbaccio) ci proietta in un romanzo decisamente elettrizzante; Daniel Saldaña París, il “Philip Roth” del Messico, consegna a Chiarelettere “La linea madre”, in anteprima assoluta al festival e in uscita il 22 settembre: un viaggio attraverso la memoria e il desiderio, per capire i rapporti che ci hanno segnati e le persone che siamo diventati. E con “L’ultima estate” (Marsilio) l’autrice canadese Andrée A. Michaud, due volte vincitrice del Gouverneur Général, sfoglia per noi una straordinaria galleria di personaggi femminili, regalando un’ode all’innocenza perduta, un romanzo sensuale e crepuscolare. Anche quella di Marie-Aude Murail è un’indagine sull’animo umano: “Lupa bianca lupo nero” (Giunti) è un libro di profondo coraggio sulla complessità delle relazioni nel mondo contemporaneo. Focalizza sul nostro tempo, e sulle quinte metropolitane di una Amburgo lussuriosa e dissoluta, l’ultimo giallo della scrittrice tedesca Simone Buchholz, “Uomini in gabbia” (Emons), e da uno dei migliori scrittori irlandesi del nostro tempo, Peter Cunngham, arriva per SEM “Le conseguenze del cuore”, una storia epica di passione e destino, intessuta con humour fra adulterio e omicidio. Ispirazione personale e tema universale per l’ungherese Imre Oravecz e il suo “Settembre 1972” (Anfora), il romanzo in versi che per la prima volta si presenta in Italia alla presenza dell’autore. Prima volta anche per Jacques Rupnuk, che a pordenonelegge illustrerà il saggio “Senza il muro. Le due Europe dopo il crollo del comunismo” (Donzelli), a 30 anni dal novembre ’89, quando le due anime di Berlino si ricongiunsero. Anche il gesuita nigeriano Agbonkhianmeghe Orobator, responsabile della Compagnia di Gesù per tutta l’Africa, arriva per la prima volta al festival con le sue “Confessioni di un animista. Fede e religione in Africa” (EMI). Particolarmente attesa è la testimonianza di Ziauddin Yousafzai, il padre del Premio Nobel per la pace Malala Yousafzai: Garzanti pubblica “Libera di volare. Il viaggio di un padre”, autobiografico backstage nelle radici familiari di una ragazza pakistana che ha trovato in famiglia l’energia e la tempra per affermarsi pienamente come donna e completare la sua istruzione, contro il pregiudizio di genere, anche a rischio della vita. Ma sono ancora numerosissime le anteprime nazionali del festival: a pordenonelegge: nell’anniversario dell’inizio del secondo conflitto mondiale, Mirella Serri porta alla luce per Longanesi la storia solo in parte nota de “Gli irriducibili”, i giovani che, costretti all’esilio in Francia, in Palestina e in Tunisia, non vollero rassegnarsi al fascismo trionfante in Italia. Da una delle più autorevoli voci del femminismo italiano e storica controcorrente, Lucetta Scaraffia, arriva in anteprima a pordenonelegge la “Storia della liberazione sessuale” (Marsilio), una lettura disincantata delle tappe, delle conquiste e delle rivoluzioni, per chiederci se la libera espressione della sessualità ci ha reso effettivamente più felici. La seduzione è al centro del nuovo saggio dell’antropologo Marino Niola: il suo “Diventare Don Giovanni” (Bompiani) ripercorre il personaggio del donnaiolo libertino e sciupafemmine celebrato nel teatro e nella letteratura europea, fino a diventare un mito. Seduzione è parola che ci riporta anche al fascino delle incantatrici del mare: “Sirene. La seduzione dall’antichità ad oggi” (Il Mulino) titola il nuovo saggio di Elisabetta Moro, antropologa ed editorialista: ci guiderà alla scoperta di queste creature, risalendo le correnti della rappresentazione, dall’oralità alla scrittura, dalla poesia alla pittura, dal cinema alla televisione, dall’analogico al digitale. Debutta in veste di autore Francesco Musolino, “L’attimo prima” (Rizzoli), una storia di formazione raccontata con prosa intima e scrittura di qualità, la scoperta di come possiamo crescere con un atto d’amore. E con il nuovo romanzo “Il cuore non si vede” (Einaudi) torna a pordenonelegge Chiara Valerio, che ci racconta con rara leggerezza le metamorfosi delle relazioni e la loro meccanica involontaria. A proposito di “sentiment”, la curatrice di Fahreneit Susanna Tartaro è “uscita dalla radio” per incontrare dieci persone: nasce così “Ascoltatori” (Add), il libro che intreccia le storie di chi ascolta e di chi fa la radio, fra retroscena della diretta e amore per un lavoro che diverte e fa divertire. Una giornata che racchiude un’intera esistenza è quella raccontata da Fabio Geda in “Una domenica” (Einaudi Stile libero), mentre al romanzo torna Cristina Cabonicon “La casa degli specchi” (Garzanti), nell’ambientazione magica di Positano che incontra l’Italia della Dolce Vita. Irene Soave, in dialogo con Beppe Severgnini, a pordenonelegge illustrerà il “Galateo per ragazze da marito” (Bompiani),un’originale rilettura dei “manuali” da Monsignor Della Casa a Donna Letizia, che rivede e rivisita i luoghi comuni vecchi e nuovi. La storia del Dirigibile Italia e del suo comandante Umberto Nobile si mescola ad atmosfere magico-fiabesche in “Draghi, dirigibili e mongolfiere (c’era una volta a Milano)”, l’ultimo racconto di Luca Crovi, illustrato da Paolo Barbieri per Oligo Editore. Con “Eretico controvoglia” (Bompiani) Filippo La Porta ci guida attraverso una riscoperta di Nicola Chiaromonte, “immenso saggista e uomo del Sud, cavaliere della Verità e intellettuale laico”. Andrea Moro ci spiega invece come scardinare il razzismo e i suoi pregiudizi con “La razza e la lingua” (La nave di Teseo, mentre il genetistaGuido Barbujani con “Sillabario di genetica per principianti” (Bompiani) ci offre gli strumenti per capire temi che riguardano tutti noi.
Fra le novità 2019, ancora: Gianni Zanolin, l’autore delle inchieste del Commissario Tonelli, in anteprima presenta “Il senso del limite” (Rizzoli), un giallo che svela l’anima nera del Nordest, il volto feroce di un territorio divorato dalla crisi, in cui le speranze sono state tradite e i sogni negati. Lo scrittore e giornalista Pietro Spirito ci offre un piccolo trattati dei naufragi con “I custodi degli Abissi” (Ediciclo), mentre Angelo Floramo esplora “La sensualità del libro” (Ediciclo) eAlessandro Mezzena Lona inaugura le pubblicazioni della nuova casa editrice Acquario con “Il poeta delle pantegane. Federico Tavan”, omaggio alla grande voce di Andreis, il poeta scomparso nel 2013. Massimiliano Santarossaripercorre con “Pane e ferro” (Biblioteca dell’Immagine) l’epopea contadina, familiare e sociale del Novecento veneto e friulano. Fra le novità spicca infine il volume dedicato all’epistolario di Giuseppe Tartini, “Lettere e documenti” (EUT), a cura di Giorgia Malagò, con 179 lettere, 83 delle quali ad oggi inedite, in vista delle celebrazioni per i 250 anni dalla scomparsa. E da Bottega Errante arrivano due anteprime internazionali dedicate ad autrici di area balcanica: dalla SlovenaBronja Žakelj presenta “Il bianco si lava a novanta”, la storia autobiografica ambientata nella Jugoslavia degli anni Settanta e Ottanta; e la giovane scrittrice macedone Rumena Bužarovska porta in Italia le storie audaci e spietate raccolte nel libro “Mio marito”, celebrate dalla critica internazionale. Ancora in anteprima a pordenonelegge: il saggio di Mauro Magatti e Chiara Giaccardi su “La scommessa cattolica” (Il Mulino), di Riccardo Calimani che presenta “Non è facile essere ebreo. L’ebraismo spiegato ai non ebrei” (La nave di Teseo). Domenico De Masi riflette su “Roma 2030. Il destino della capitale nel prossimo futuro” (Einaudi). Filippo Boni ci racconta l’incredibile storia di Bruno Bertoldi, “L’ultimo sopravvissuto di Cefalonia” (Longanesi) e Ginevra Lamberti torna a pordenonelegge con l’anteprima di “Perché comincio dalla fine” (Marsilio). Emanuele Termini farà tappa con “Acqua alta e i denti del lupo. Josif Džugašvili a Venezia” (Exorma).
Vivacissime le novità editoriali per i lettori più giovani: pordenonelegge Junior ospita Katherine Rundell, protagonista di “Caro autore 2019”. In anteprima assoluta racconterà il nuovo romanzo “L’espoloratore”, in uscita per Rizzoli. E sempre per Rizzoli Andrea Vico sarà al festival con le sue nuovissime pubblicazioni: “Lo STEM spiegato ai bambini. Science, Technology, Engineering, Math”. Al festival anche Francesco D’Adamo che per Giunti presenta “Antigone sta nell’ultimo banco; Zita Dazzi con “Ascolta i battiti” (Il castoro) e Alberto Pellai che insieme a Barbara Tamborini firma “La bussola delle emozioni” (Mondadori).
Pordenonelegge 2019 è organizzato dalla Fondazione Pordenonelegge, info e programma pordenonelegge.it