PORDENONELEGGE, 570 autori e 62 anteprime italiane e internazionali
Torna pordenonelegge, dal 13 al 17 settembre con 334 incontri in cartellone e 570 protagonisti italiani e stranieri: il programma della 24^ edizione sarà consultabile online dal 4 agosto, giorno per giorno, nella homepage del sito pordenonelegge.it. Pordenonelegge, promosso da Fondazione Pordenonelegge.it e realizzato a cura di Gian Mario Villalta (direttore artistico), Alberto Garlini e Valentina Gasparet si caratterizza per le sue anteprime e novità: sono 62, quest’anno. Firmate da autrici e autori internazionali che hanno scelto quest’anno il festival per presentare il loro nuovo libro.
A cominciare da “Api grigie”, il nuovo romanzo di Andrei Kurkov, la voce letteraria più nota dell’Ucraina del nostro tempo: sarà lui a inaugurare il festival, mercoledì 13 settembre, al Teatro Verdi alle 18. “Api grigie” (Keller), ambientato nel Donbass dove combattenti ucraini e separatisti filo-russi si scambiano quotidianamente colpi di arma da fuoco dal 2014, non è un romanzo sulla guerra, richiama piuttosto classici come “Il buon soldato Sc’vèik”, che aiutano a comprendere meglio il mondo. E in anteprima assoluta lo scrittore Éric-Emmanuel Schmitt racconta “La sfida di Gerusalemme. Un viaggio in Terra Santa” (e/o con Libreria Editrice Vaticana), diario di un mese fra Betlemme, Nazareth, la Galilea, Gerusalemme, un vero e proprio itinerario tra i dubbi della ragione e le aperture della fede integrato da una lettera inedita di Papa Francesco all’autore. Al festival in anteprima i nuovi romanzi di due autrici best seller, Viola Ardone che presenta “Grande meraviglia” (Einaudi), la storia emozionante della giovane Elba e del dottor Meraviglia che la riporterà alla vita fuori dal manicomio; e la spagnola Elísabet Benavent che in anteprima a pordenonelegge presenta “Il racconto perfetto” (Salani), il romanzo dal quale è tratta la serie Netflix uscita in questi giorni: una ironica riflessione sulle imposizioni sociali, sul meccanismo di condizionamento del gruppo e sul significato del successo nella vita. Al festival, ancora, le anteprime di autori come Paolo Di Paolo che presenta “Romanzo senza umani” (Feltrinelli), dove il protagonista decide di far coincidere i ricordi altrui con i propri, modificando la memoria di amici e compagni di strada; di Michela Marzano che firma “Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa” (Rizzoli), un romanzo che riflette sul valore di parole come “consenso”, “violenza” e “vittima”: dopo la tempesta #MeToo; di Gianni Biondillo, che con “Quello che noi non siamo” (Guanda) racconta la generazione di architetti, galleristi, critici, artisti che credette nel Fascismo ma che presero via via coscienza del crollo delle false ideologie schierandosi poi nel nome della Resistenza e della libertà; di Mariolina Venezia, vincitrice del Premio Letterario Friuli Venezia Giulia “Il racconto dei luoghi e del tempo”, che attraverso il racconto lungo “Ritorni” racconta il suo appassionato corpo a corpo con la città di Trieste; mentre l’autrice Nino Haratischwili con “La luce che manca” (Marsilio) racconta la storia di quattro amiche per la pelle, adolescenti a Tbilisi negli anni Novanta, che fanno di tutto per rimanere unite attraverso le tempeste della storia. Per la prima volta a pordenonelegge si presentano anche i nuovi libri dei giornalisti Corrado Augias, che ripercorre la vita e l’apostolato di “Paolo, l’uomo che inventò il Cristianesimo” (Rai Libri); e Federico Rampini, che dà voce a “La speranza africana” (Mondadori), un saggio necessario contro gli stereotipi e i pregiudizi, la narrazione rinnovata, e scevra dei luoghi comuni occidentali, di un continente immenso che contiene diversità altrettanto enormi dal Cairo a Johannesburg, da Addis Abeba a Lagos. Sul filo rosso dell’attualità l’irlandese Sally Hayden presenta la sua intensa inchiesta “E la quarta volta siamo annegati” (Bollati Boringhieri), guidandoci sul sentiero della morte che porta al Mediterraneo, un libro d’inchiesta unico nel suo genere che documenta in presa diretta vittime, aguzzini e collaboratori, attraverso testimonianze biografiche, interviste e dati inediti, un atto di accusa alle istituzioni europee, alla NATO e al silenzio di organizzazioni non governative. Mentre Cecilia Sala, voce emergente del giornalismo italiano, pubblica “L’incendio. Reportage su una generazione tra Iran, Ucraina e Afghanistan” (Mondadori), dove ripercorre le esperienze e gli incontri più significativi dei suoi ultimi viaggi.
Fra le grandi anteprime internazionali anche lo statunitense Michael Bible, nuovo caso letterario negli Stati Uniti dove sembra raccogliere il testimone di Flannery O’ Connor con “L’ultima cosa bella sulla faccia della terra” (Adelphi), le ultime ore prima dell’esecuzione del giovane Iggy, che 18 anni prima era entrato in chiesa con una tanica di benzina per darsi fuoco, causando l’incendio in cui 25 persone avevano trovato la morte. E l‘autrice bestseller vietnamita Nguyễn Phan Quế Mai con il nuovo romanzo “Dove vola la polvere” (Nord edizioni), una saga che abbraccia decenni di storia del suo Paese. Mentre la scrittrice Prix Goncourt Lydie Salvayre, autrice francese fra le più amate, firma “La conferenza” (Prehistorica), dove un narratore parla della “scomparsa della conversazione”, sconfinando nella sfera privata con digressioni di volta in volta umoristiche, sarcastiche, tenere o terribilmente malinconiche. E Michel Bussi con il nuovo giallo “Tre vite, una settimana” (e/o), racconta il ritrovamento di un cadavere che riunisce tre identità, tre uomini con lo stesso volto nati lo stesso giorno, tre case, tre donne amate intensamente. Mentre lo scrittore croato Robert Perišic porta al festival la variopinta galleria di personaggi descritti in “Disastri esistenziali e spese folli” (Bottega Errante): mescolando l’assurdo, il terribile e il comico, Perišić racconta eventi spesso tragici, dai quali però i suoi personaggi riescono in qualche modo a uscire vivi. E la piu’ nota poetessa rumena vivente, Ana Blandiana, sarà a pordenonelegge con la nuova raccolta, “Variazioni su un tema dato” a cura di Bruno Mazzoni, legata alla perdita della persona amata.
Sono tanti gli autori e autrici internazionali che hanno scelto pordenonelegge per la prima presentazione italiana del loro ultimo libro: ci sarà la bestseller R.J. Palacio, autrice di ‘Wonder’, un fenomeno pubblicato in 50 Paesi, con 16 milioni di copie vendute, di cui 1 milione solo in Italia. Il suo ultimo romanzo, ‘Pony’ (Giunti) è la straordinaria avventura di un ragazzo e del suo pericoloso viaggio attraverso il Far West alla ricerca del padre. E arriva al festival Emilia Hart, l’autrice dell’esordio internazionale dell’anno: il suo “Weyward” (Fazi) ha conquistato l’editoria mondiale suscitando un passaparola istantaneo, raccontando la storia di tre donne appartenenti a epoche diverse ma legate da un segreto troppo pericoloso per essere rivelato. A pordenonelegge ci saranno anche Philippe Forest, di cui è appena uscito “Io resto re dei miei dolori” (Fandango), la storia dell’incontro fra il più celebre dei primi ministri, sir Winston Churchill, e il pittore Graham Sutherland, chiamato a ritrarlo; il romanziere francese Laurent Mauvignier, con la sua ultima opera, “La festa di compleanno” (Feltrinelli), una sorta di thriller al rallentatore, con un finale in cui tutti saranno un po’ colpevoli e un po’ vittime; e l’autore argentino Alberto Manguel, allievo di Borges, a pordenonelegge racconterà “Don Chisciotte e i suoi fantasmi” (Sellerio), un saggio magistrale su uno dei romanzi più famosi al mondo, un simbolo riconosciuto della cultura europea ripercorso da uno dei massimi esperti di storia del libro e della lettura. Al festival anche Anil Seth, lo scienziato britannico che si occupa di neuroscienze cognitive: illustrerà il suo ultimo saggio “Come il cervello crea la nostra coscienza” (Raffello Cortina), ampia riflessione intorno a uno dei grandi problemi della scienza, l’emergere della coscienza. E anche l’accademico Steven Umbrello sarà a pordeonelegge per raccontare, attraverso il suo “Oggetti buoni” (Fandango), cos’è il Value Sensitive Design ovvero un design o progettazione sensibile ai valori secondo un’innovazione responsabile e intelligente. Prima anche per un’autrice che ha fatto parlare di sé, il caso letterario dell’anno nelle scelte dei lettori più giovani: Erin Doom, scrittrice bestseller che si è rivelata all’Italia lo scorso maggio nel programma di Fabio Fazio, ha scelto pordenonelegge come unica vetrina festivaliera per raccontare il suo ultimo romanzo, “Stigma” (Salani).
Al festival, ancora, tante anteprime italiane, con la prima presentazione dell’autobiografia del grande Maestro della fotografia Dante Spinotti che per La nave di Teseo firma “Dante Spinotti, Una vita per le immagini. Il mio cinema, un film alla volta”, dove scorrono backstage e aneddoti di una vita sui set delle grandi produzioni internazionali. E ci saranno le anteprime dei nuovi libri dello scrittore e drammaturgo Luca Doninelli in libreria per Bompiani con “Nero Fiorentino”, un thriller pieno di suspense, il ritratto di una città innamorata di sé stessa e del suo passato dove i morti possono essere gli assassini più pericolosi; del matematico Piergiorgio Odifreddi che arriva a pordenonelegge con “A piccole dosi. Contro la crisi di astinenza dalla matematica” (Raffaello Cortina editore) un libro dedicato alla matematica pura, espressione massima della libertà di pensiero per una esplorazione dei limiti della ragione; del filosofo Marcello Veneziani che presenta “Vico dei miracoli” (Rizzoli) in cui ripercorre la vita tormentata di uno dei più grandi filosofi della nostra tradizione; del giallista Piergiorgio Pulixi che torna con una nuova avventura del vicequestore Vito Strega che deve risolvere un caso di omicidio nel quartiere popolare Sant’Elia di Cagliari, “Stella di mare” (Rizzoli); dello psichiatra Vittorino Andreoli in uscita per Solferino con “Insieme si vince. La forza della cooperazione nella nostra vita”, un viaggio nella mente dell’uomo, dei suoi desideri, della sua capacità di condivisione e vita ‘insieme’; del critico d’arte Luca Beatrice che firma per Marsilio “Le vite. Un racconto provinciale dell’arte italiana” in cui l’autore tratteggia un controcanone singolare, un viaggio nella penisola in cui si intrecciano vicende, opere, passioni incontrati in quarant’anni di critica militante. Arrivano al Festival con le loro novità il giornalista Toni Capuozzo che presenta per Biblioteca dell’Immagine “Nessuno più canta per strada”, una riflessione amara su come l’Italia delle piccole e grandi città sia ormai caduta nel silenzio, imbambolata di fronte alla vita e alla quotidianità; lo psicologo Paolo Legrenzi con “Le cose non sono come sembrano. Perché la vita è meglio di come la immaginiamo” (Solferino), in cui mostra come la vita mentale sia più ricca di quanto non appaia al senso comune; il giornalista Francesco De Filippo sfoglierà il nuovo romanzo “Trieste è un’isola. Le prime involontarie indagini di Vincenzo Tagliente” (Castelvecchi), un poliziesco inteso e complesso che ricompone esistenze dolorose che chiedono di essere testimoniate; il neuroscienziato Giorgio Vallortigara presenta “Il pulcino di Kant” (Adelphi) il nuovo affascinante saggio che approfondisce i meccanismi neurali della cognizione animale; l’autrice e giornalista Cristina Battocletti in libreria per La nave di Teseo con “Epigenetica”, la storia potente di un destino familiare tra abbandono e alienazione; la saggista e conduttrice radiofonica Gabriella Caramore racconta ne “L’età grande” (Garzanti) quanto la vecchiaia sia ormai un tempo in cui tutto è ancora possibile, un entusiasmate prolungamento della giovinezza; lo scrittore Antonio G. Bortoluzzi presenta per Marsilio “Il saldatore del Vajont”, in cui narra ciò che avvenne prima della tragedia, l’epica della costruzione, l’idea di un’Italia all’avanguardia nelle opere pubbliche e nell’industria. E ancora anteprime con l’economista e saggista Geminello Alvi che sfoglierà insieme al pubblico di pordenonelegge “Io, Virgilio” (Marsilio), un viaggio universale umano e intellettuale nella Storia in compagnia del vate, della sua prosa poetica e dei suoi occhi; il sociologo Luca Ricolfi si inserisce nel dibattito sulla scuola del futuro con “La rivoluzione del merito” in libreria per Rizzoli; la saggista e direttrice IAI – Istituto Affari Internazionali Nathalie Tocci con il nuovo libro per Solferino “Fuori dal tunnel. Come l’Europa può superare la grande crisi”, una riflessione sulla complessità della costruzione di una visione strategica per la transizione che dovrà sempre più tener conto degli impatti sociali ed economici; il divulgatore ed ex “Angelo” di pordenonelegge Max Corona in uscita per Vallardi con “Persone che pensano in grande” racconta le storie e i retroscena delle grandi aziende e le etichette più iconiche, i loro successi e fallimenti; la giornalista Odette Copat presenta “Minicosmi. Una mappa sentimentale” (Biblioteca dell’Immagine), un romanzo di margini e confini, un gioco di specchi e riflessi che combina finzione e realtà; il giornalista e scrittore Franco Faggiani al festival con “La compagnia del gelso” (Aboca): le avventure rocambolesche dei protagonisti del libro si intrecciano con un vastissimo bagaglio di conoscenze botaniche.
Come sempre a pordenonelegge la Poesia è un festival nel festival, e in anteprima, oltre alla raccolta di Ana Blandiana, arrivano li libro di Roberto Galaverni, “Carte correnti. Nove lezioni sul senso della poesia”, un ampio lavoro sul senso poetico dal secondo Novecento italiano a oggi, in uscita per Fazi. E 3 volumi di poesia della Collana Gialla Oro di pordenonelegge/Samuele editore, firmati da Mario De Santis (“Corpi solubili”), Martin Rueff (“Icaro grida in un cielo di crea”), della poetessa slovena Tina Volarič (“Silenzi a più voci – Večglasne tišine”). Più 3 volumi della Collana Gialla con le raccolte di Alessandro Anil (“Terra dei ritorni”), Vincenzo Della Mea: (“Clone 2.0” ), Giuseppe Nibali (“Eucariota”).
Anche le proposte per i lettori Junior sono un ampio cartellone con tante anteprime, come quelle di Piergiorgio Odifreddi per Mondadori Junior, “Perché studiare matematica (non) è impossibile”: il linguaggio matematico è universale e il ragionamento logico-deduttivo serve a comprendere appieno il mondo che ci circonda in tutti i suoi aspetti. Gherardo Colombo con Fabio Caon torna in libreria per Salani con ““Chi è stato? Come diventare cittadini responsabili”, Uno dei più stimati magistrati e un professore universitario firmano un libro sui temi dell’educazione civica, le risposte di due esperti per stimolare il dibattito. Azzurra D’Agostino con Jacopo Casiraghi firma per Giunti “Ghost light. Insieme fuori dal buio”: le vicende personali di 10 ragazzi che preparano uno spettacolo teatrale, ciascuno con un proprio profondo nodo da sciogliere, si rivelano attraverso l’emozione, la preoccupazione e la condivisione favorite dalla première imminente. Nuovo libro anche per Riccardo Gazzaniga in libreria per Rizzoli con “Quello che non dicono. Storie di animali che ci insegnano a essere umani”, una serie di racconti toccanti ed emozionanti dedicati al mondo animale su cui riflettere e da cui imparare; arrivano anche i ragazzi brillanti, sensibili, sognatori protagonisti di “Case rosse” (Il Castoro) di Susanna Mattiangeli con i disegni di Rita Petruccioli, la graphic novel che va dritta al cuore della numerosa community di affezionati piccoli lettori con le sue storie di quotidianità, multiculturalismo, amicizia, divertimento e ironia; Giuseppe Festa presenta “La notte dei cervi volanti” (Salani), un viaggio per la libertà attraverso la natura che si riprende i suoi spazi e Giovanni Nucci racconta “Roma. I miti e gli eroi” (Salani), un omaggio a Roma e alla sua storia tra bellezza e guerra, battaglie e conquiste, storia e leggenda. A pordenonelegge anche le novità di autrici e autori in uscita nel mese di settembre: come il nuovo lavoro di Emanuele Trevi “La casa del mago” (Ponte alle Grazie), un romanzo sull’elaborazione del lutto come percorso di guarigione della psiche attraverso la scrittura; Natasha Solomons pubblica per Neri Pozza “Romeo e Rosalina”, una riscrittura inaspettata e intrigante dell’iconica storia d’amore shakespeariana; Mauro Corona firma per Mondadori “Le altalene”, un romanzo monologo dedicato ai suoi luoghi, Erto, la diga, la montagna, così come alle persone della sua vita. E ancora, Tiziano Scarpa arriva al festival con “La verità e la biro” (Einaudi), una carrellata di racconti di personaggi e momenti rivelatori dei rapporti con gli altri, che, guardando indietro, fanno ridere, soffrire e a volte disperare; Roberta Scorranese accompagna il lettore in un viaggio nell’arte attraverso i corpi delle donne con il libro “A questo serve il corpo” in libreria per Bompiani e Paolo Repossi racconta l’antico mestiere del vignaiolo che si tramanda di generazione in generazione nonostante le vicissitudini del tempo e della vita ne “Il rito del filare. Piccola disciplina del vigneto” (Ediciclo).