Per la prima volta in Italia il viaggio fotografico nella notte indiana dell’artista Arko Datto Per la prima volta in Italia il viaggio fotografico nella notte indiana dell’artista Arko Datto
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Per la prima volta in Italia il viaggio fotografico nella notte indiana dell’artista Arko Datto

Per la prima volta in Italia il viaggio fotografico nella notte indiana dell’artista Arko Datto Per la prima volta in Italia il viaggio fotografico nella notte indiana dell’artista Arko DattoSarà inaugurata martedì 6 dicembre ore 18.00 presso fsmgallery a Firenze (via San Zanobi 19/r) la mostra “Mannequin”per la prima volta in Italia il viaggio fotografico nella notte indiana firmato dall’artista e curatore di Calcutta Arko Datto. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del 22/mo River to River Florence Indian Film Festival, kermesse internazionale che racconta il volto del subcontinente asiatico in programma dal 6 all’11 dicembre a Firenze presso il cinema La Compagnia e online, con la direzione di Selvaggia Velo (www.rivertoriver.it).

Con lavori pubblicati su TIME, National Geographic, The New Yorker, NEWSWEEK, opere esposte in tutto il mondo e il sostegno di enti prestigiosi tra cui il Pulitzer Center e la National Geographic Society, Arko Datto è una delle voci più innovative dall’India contemporanea. Per la personale realizzata in collaborazione con fsm – Fondazione Studio Marangoni l’artista firma una carrellata di immagini scarne ed essenziali rubate all’oscurità urbana che il suo occhio riesce a rileggere in chiave pop e mai dissacrante (visitabile fino al 31 gennaio 2023, lu-ve 10.00/15.00, su appuntamento: prenotazioni [email protected]).

Un’India, quella di Arko Datto, raccontata tra nuove intolleranze e vecchie contraddizioni, dove spesso i nuovi mezzi di comunicazione, da Facebook a Whatsapp, sono usati per diffondere odio, isteria e paranoia. Un paese in guerra con se stesso, determinato a sterminare le sue minoranze, i suoi vulnerabili e senza diritti; un paese dove – suggerisce l’artista – la promessa di un mondo unito dalla tecnologia, di una comprensione e interconnessione globale, va in pezzi. Un luogo incapace di ascoltare le suppliche di chi lo abita, nel vortice sempre più ampio di una lunga notte.

Il lavoro, partito nel 2014, pochi mesi prima che gli estremisti indù prendessero il controllo del paese, è “Un ricordo affettuoso della notte che è stata, per anticipare il buio che ci attende”, dice l’artista. Coprendo un arco di circa quattro anni, “Mannequin” è il primo capitolo di una trilogia esistenziale sulla notte, la vita e lo spazio notturno: tre elementi che coesistono sia in armonia rancorosa che in brutale conflitto.  “Guardando queste opere – racconta Datto – trovo segni premonitori delle cose a venire: camion rovesciati, case in fiamme, nascite violente, mucche morte, uomini mascherati, furtivi momenti di intimità, simulacri fatiscenti di divinità del passato: scorci sui simboli che sarebbero presto diventati emblematici dell’India di oggi”.

 

Arko Datto incorpora nella sua pratica artistica fotografia, video e installazioni, esplorando le questioni che circondano l’immagine nell’era digitale, svolgendo il ruolo di osservatore e al tempo stesso commentatore di questioni critiche di oggi. I suoi progetti sono stati pubblicati sulle principali e più autorevoli testate, e il suo lavoro esposto in tutto il mondo in sedi tra cui l’OFS Museum, Hamburger Bahnhof, Museum für Angewandte Kunst, Galleri Image, Unseen Amsterdam, Photo London, tra gli altri. Ha pubblicato 3 libri fotografici: “PIK-NIK” (Edizioni Le bec en l’air, 2018), “MANNEQUIN” (Edizioni L’artiere, 2018), “SNAKEFIRE” (Edizioni L’artiere, 2021). È stato artista residente in programmi tra cui Light Work, Camargo Foundation, Docking Station e Rimbun Dahan, ha co-curato la Chennai Photo Biennale 2021 ed è rappresentato dalla East Wing Gallery, Doha

 

River to River Florence Indian Film Festival, oltre a proporre in prima mondiale, europea e italiana il meglio della filmografia indiana contemporanea, presenta un’edizione 2022 ricca di eventi collaterali, talk, mostre, esplorazioni gastronomiche, sfilate e progetti moda per “un’esperienza India” a 360°. Tra i protagonisti Anurag Kashyap, pluripremiato regista noto al grande pubblico per la serie Netflix “Sacred Games” che presenterà in anteprima per l’Europa il nuovo film “Almost Pyaar”. Tra gli highlight della manifestazione, “Azioni Corsare”, l’omaggio a Pier Paolo Pasolini della compagnia teatrale Murmuris con performance dal vivo e letture da “L’odore dell’India” e “Scritti corsari”, e il progetto speciale “I was a Sari”, con cui il marchio di accessori e abbigliamento ready to wear etico e sostenibile fondato da Stefano Funari e distribuito da Oxfam Italia che dà lavoro a più di 200 donne in situazioni svantaggiate incontra la creatività di 60 studenti delle sedi di Firenze e Roma di Accademia Italiana per generare 18 outfit originali che andranno ad arricchire la collezione del brand.

Il River to River Florence Indian Film Festival si svolge con il Patrocinio dell’Ambasciata dell’India, sotto l’egida di Fondazione Sistema Toscana, ed è realizzato con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Cinema e Audiovisivo, Regione Toscana, Comune di Firenze e Fondazione CR Firenze. Il festival si avvale del sostegno degli sponsor Salvatore Ferragamo, Galleria di Lux e Saaz Restobar, i partner tecnici Hotel Roma, fsm – Fondazione Studio Marangoni, Accademia Italiana, I was a Sari, Oxfam, Amblè, Libreria Brac, Cescot Firenze, Kochi-Muziris Biennale, Pocket Films, La città dei Lettori e i media sponsor Firenze Spettacolo e RDF.

 

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