“Passaggio a Nord Ovest” e i misteri del tempo
Il ritmo dell’esistenza e l’osservazione dei fenomeni misurabili
La nuova puntata di “Passaggio a Nord Ovest“, il programma di Rai Cultura ideato e condotto da Alberto Angela,in onda sabato 20 aprile alle 15.00 su Rai1, è centrata su una delle più grandi ossessioni dell’essere umano: il tempo. Filosofi, scienziati ma anche scrittori e poeti hanno dedicato studi, ricerche, riflessioni al concetto di tempo, trovando ciascuno una propria definizione. Da quando l’uomo ha imparato a numerare le cose, ha cercato di comprendere e misurare i fenomeni osservabili del tempo. Che sia passato, presente o futuro, il tempo è una delle nozioni più complesse del nostro universo. Nel corso dei secoli, la “fabbricazione” del tempo è stata oggetto di una ricerca scientifica costante, una ricerca che ha dato vita a macchine straordinarie perché, sia come prezioso alleato che, come nemico formidabile, il tempo detta comunque il ritmo della nostra esistenza.
Dalla coscienza umana emergerebbe l’esperienza conosciuta come “il trascorrere del tempo”, che caratterizza i fenomeni e i cambiamenti materiali e spaziali della nostra esperienza. Tale concetto non trova una corrispondenza univoca nella fisica, dove non è possibile sequenziare in modo assoluto, ma solo localmente l’apparente successione degli eventi secondo l’osservazione umana. Tutto ciò che si muove nello spazio e/o si trasforma è descritto dalla mente umana in relazione al tempo. Alcuni esempi tra i più immediati sono la rotazione della Terra attorno al proprio asse, che determina l’alternanza del giorno e della notte, e il suo moto di rivoluzione intorno al Sole, che determina le variazioni stagionali e la durata dell’anno solare. Tali eventi forniscono la sensazione alla mente umana che è trascorso un “intervallo di tempo”, definizione che però nasconde una logica circolare poiché ne costituisce anche la spiegazione.
Molto di ciò che riguarda la percezione del tempo sembra quindi dipendere dalla mente.