Il 15, 16 e 17 ottobre 2021, al WeGil, avveniristica struttura razionalista della Regione Lazio, prende il via il ReWriters fest., sbocco naturale di un movimento culturale che – fondato da Eugenia Romanelli – vuole radunare attorno a sé il vasto mondo dei ReWriters, di tutti coloro cioè che hanno deciso di riscrivere l’immaginario collettivo per restituire al domani un mondo migliore. La società civile, insomma, si alza in piedi, dice basta e al ReWriters fest pianta il primo seme di una rivoluzione valoriale, scrive il calendario delle azioni che possano rendere attivi e fattivi i valori che hanno dato vita, un anno e mezzo fa, al Manifesto dei ReWriters.
Un festival fatto grazie all’attivismo vocazionale laico (come l’ha definito Drusilla Foer) di artisti, scrittori, intellettuali, attori e attrici, volti della tv, del cinema, del teatro, ma anche studiosi, politici, imprenditori, giornalisti, accademici, influencer, e la società civile: tuttə insieme per cooperare e dare sostegno al Manifesto del Movimento Culturale ReWriters, guidato dalla giornalista e scrittrice Eugenia Romanelli. Con lei, Ernesto Assante, come lei Direttore Artistico del festival, al suo fianco dall’inizio e co-firmatario del Manifesto, Sabrina Alfonsi, Presidente del Municipio I di Roma, e la consigliera della Regione Lazio Marta Leonori che, con la Romanelli, si è rimboccata le maniche per rendere possibile l’impossibile. Come dire, se si vuole, si può. La festa sarà un momento di aggregazione dopo due anni di distanziamenti (obbligo di green pass e prenotazione) ma anche un’officina per ripensare insieme il presente e il futuro, dal territorio al pianeta, e cominciare quella rivoluzione valoriale su cui si basa il progetto ReWriters, a partire dalla giustizia intergenerazionale e dalla ricerca di nuovi modelli di convivenza.
L’immersione in questa maratona no-stop di tre giorni promette esperienze ad alto impatto emotivo grazie a un programma che mette insieme game-changer coraggiosə, life designer prontə a usare il pensiero divergente per ridiscutere senza pregiudizi il modo in cui viviamo, proponendo visioni innovative e costruendo nuovi immaginari e rappresentazioni in termini di adaptiveness, changemaking e fluidity. Dieci saranno i think tank (tavole rotonde e lezioni aperte per gli studentə), moderati da un conduttore o conduttrice, ognuno con 10 contributors che faranno speech da 10 minuti ciascuno. Parliamo di 110 ospiti (20 ore di spunti), impegnati a costruire nuovi mondi a partire dalle aree d’interesse individuate: la cultura queer, l’importanza delle emozioni, i post-femminismi, le nuove frontiere delle medicina, le sfide dell’educazione dei più piccoli, la bioetica, la crisi climatica, il food design e tanti altri temi centrali nella vita di oggi, nel mondo che cambia. Gli speaker sono stati scelti per la loro multipotenzialità e per la capacità di portare cambiamenti evolutivi nel proprio ambiente di riferimento: per citarne alcuni random, si va da Pasquale Quaranta a Vauro, da Susanna Camusso a Cristina Bowerman. Oltre ai talk, anche letteratura, teatro, cinema, musica: cinque presentazioni di libri costruiti come duetti autore-attore, dialoghi musicali con ospiti del calibro di Drusilla Foer, Max Gazzè, Vauro, Sten Lex, Lucamaleonte, Pino Strabioli, Melania Mazzucco, Luca Barbarossa, Livio Beshir, Giancarlo de Cataldo, Giovanni Scifoni, Greg, Carlo Massarini, Federica Cacciola (Martina Dell’Ombra), David Riondino, Cristian Raimo, Edoardo Albinati, Michela Andreozzi, Lidia Ravera, Nancy Brilli dj set, one-man-show ed esibizione drag con le mitiche Karma B. L’arte contemporanea e la street art sono protagonisti assoluti per tutta la durata del festival con tre mostre d’impatto, curate dalla gallerista e giornalista Rory Cappelli e allestite da Crumb Gallery e Labo Architects&Inventors: opere di muralisti, poeti di strada, illustratori e fotografi, solo per dirne alcuni. Il noto fotografo Guido Fuà si mette a disposizione con un flash mob per ritrarre i partecipanti al festival e creare un souvenir d’autore, mentre in cucina (colazione, pranzo, aperitivo, cena e bar) ci sarà uno chef d’eccezione, Nico Fanti, voluto dalla event designer Gabriella Santarelli “Per lo spirito di innovazione e riscrittura nel food e per la scelta del 100% plastic free e chilometro zero”. Infine, nell’area clubbing il bartender Lorenzo Pieri, proprietario del concept bar Il Movida, offrirà il ReWriters cocktail creato apposta e in esclusiva per il festival a base di nocciole dop della Tuscia. Non manca davvero nulla, anzi, ce n’è per tutti i gusti: il Rewriters Fest, con la sua prima edizione, punta alla memorabilità: siamo sicuri che ne sentiremo ancora parlare.
Direzione Artistica: Eugenia Romanelli, Ernesto Assante Progettista: Annachiara Forte Event management: Double Studio Curatela: Rory Cappelli (La Repubblica, Crumb Gallery), feat. Letizia Battaglia Allestimento: LABO Architects&Inventors di Cristiana Meloni e Paolo Anzuini Ufficio Stampa: Studio Alfa Fotografo ufficiale: Filiberto Mariani Videomaker: Mauro Vallanti e Sybil Casagrande di GattoNudo Production Special thanks to: Sabrina Alfonsi e Marta Leonori Main Sponsor: Injenia, top leader italiana in work transformation, IA e machine learning
Chi sono i Rewriters? I Rewriters sono i riscrittori e le riscrittrici dell’immaginario della contemporaneità attraverso una forma di attivismo vocazionale laico. Il mondo è cambiato, è in atto una rivoluzione. Solo chi non vuole vederla non la vive. Tante persone, sparse in luoghi differenti, da sole o insieme ad altre, hanno iniziato a costruire nuovi universi di senso, a disegnare altri panorami culturali. La sveglia è suonata, i limiti possono diventare orizzonti, gli atti solitari una visione condivisa: a partire da sè, ma in relazione agli altri, nell’ascolto, nel dialogo, nella condivisione. Ci piace l’idea di accendere con luci brillanti quello che sembra già visto e, se è vero che le differenze sono un valore, che un punto di vista è solo la vista da un punto, per noi quello della molteplicità è l’unica via. È ovvio che per raggiungere obiettivi come questi ci sia bisogno del pensiero divergente, creativo, laterale, ma per noi, forse, neanche questo è abbastanza: in un mondo dove trasgredire è diventato regola, non ci interessa la trasgressione perché non ci interessano le regole. Vogliamo piuttosto usare intuizione e consapevolezza come metodo e la memoria come sfida al futuro. E dato che tutto cambia ogni settimana, ogni giorno, ogni ora, dato che l’arte cambia, come la scrittura, la musica, il cinema, il teatro, la politica, la cucina, le immagini, l’ambiente, la vita, i Rewriters sono una comunità che si interessa di tutto quello che c’è perché tutto è importante. Basta aprire le orecchie, gli occhi, basta alzare le antenne e lasciarsi andare al flusso. Per accorgersi che niente è più come prima e che c’è tutto da reinventare. Forti di questa consapevolezza, dopo oltre un anno di incontri on line ed infinite chiacchierate dietro ad uno schermo, il ReWriters fest. sarà lo spaziotempo in cui dare forma alla riscrittura dell’immaginario usando il solo linguaggio che cambia il pensiero, dunque la realtà, quello che arriva dritto al cuore, attraverso la musica, la cultura, l’arte e la lettura.
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