Paolo Capodacqua ricorda Giovanni Falcone: ecco il brano Paolo Capodacqua ricorda Giovanni Falcone: ecco il brano

Paolo Capodacqua ricorda Giovanni Falcone: ecco il brano

Paolo Capodacqua ricorda Giovanni Falcone: ecco il brano Paolo Capodacqua ricorda Giovanni Falcone: ecco il branoCi invita a ricordare Giovanni Falcone Paolo Capodacqua, cantautore e musicista, collaboratore storico di Claudio Lolli, che fra la fine del 2019 e questo 2020 è uscito con ferite&feritoie, suo felice ritorno alla discografia. Fra le 11 tracce l’album contiene un commosso ricordo del Giudice vittima di Mafia: si tratta di Per questo mi chiamo Giovanni, un brano struggente e delicatissimo che vede la partecipazione preziosa in voce di Pippo Pollina, fra i cantautori che più in assoluto ha raccontato e sommessamente urlato contro le Mafie. Una canzone che vede l’incontro di artisti, ciascuno con il proprio doloroso ricordo di un santo Laico come Falcone: i versi, infatti, sono ispirati all’omonimo libro di Luigi Garlando.

“Forse questo è uno dei compiti più importanti che sono lasciati all’arte e alla canzone: ricordare, ricordare e farlo con il respiro della poesia.”

TESTO

Per questo mi chiamo Giovanni

Per questa stella luminosa

Volata in cielo in un giorno di maggio

E a maggio rinata, come una rosa

Per questo mi chiamo Giovanni

Per questo nome scolpito nella memoria

Di questa pietra dura e in movimento

Come il vulcano silenzioso della storia

Per questo ed altro ancora

Per questo ed altro ancora

Per questo mi chiamo Giovanni

Per questa strada percorsa a ritroso

Dal punto esatto di non ritorno

Fino al vagito di un pomeriggio ventoso

Per questo mi chiamo Giovanni

Che cammina nel mondo senza alcuna paura

Per guardare negli occhi il peccato mortale

L’ignavia o l’abiura

Per questo io sono Giovanni

Una lettera aperta alla coscienza cattiva

Per non essere solo una foto sul muro

O una fiamma votiva

Per questo ed altro ancora

Per questo io sono Giovanni

Perché il mio nome sia tra i nomi dei bambini

E sulla bocca delle madri, alla sera

Quando tra i vicoli si perdono i richiami

E il profumo dei giardini

Per questo ed altro ancora

Per questo ed altro ancora

Per questo ed altro ancora

Per questo mi chiamo Giovanni

Che cammina nel mondo senza alcuna paura

Per guardare negli occhi il peccato mortale

L’ignavia o l’abiura

Per questo io sono Giovanni

Una lettera aperta alla coscienza cattiva

Per non essere solo una foto sul muro

O una fiamma votiva

Per questo ed altro ancora

Per questo ed altro ancora

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