Orozco-Estrada apre la Stagione dell'Orchestra Rai
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Orozco-Estrada apre la Stagione dell’Orchestra Rai

Una serata tutta dedicata a Beethoven

Orozco-Estrada apre la Stagione dell'Orchestra Rai

È interamente dedicato a Ludwig van Beethoven il concerto inaugurale della stagione 2024/2025 dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, affidato al Direttore principale Andrés Orozco-Estrada affiancato dal grande violinista Nikolaj Szeps-Znaider. La serata, in programma giovedì 17 ottobre alle 20.30 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, è proposta da Rai Cultura in prima serata su Rai 5, oltre che in diretta su Radio 3.
In apertura di serata Orozco-Estrada propone il Concerto in re maggiore per violino e orchestra, op. 61 di Beethoven: un autentico monumento della letteratura per lo strumento. Composto nel 1806 ma reso celebre nel 1844 dal tredicenne Joseph Joachim sotto la direzione di Mendelssohn, si distingue dal costume virtuosistico dell’epoca per l’intimismo espressivo che la cantabilità del violino esprime in senso lirico. A interpretarlo è chiamato Nikolaj Szeps-Znaider, ospite regolare dell’Orchestra Rai in varie vesti: come direttore, solista e in formazione cameristica. Szeps-Znaider è Direttore musicale dell’Orchestre National de Lyon, incarico che ricoprirà sino alla stagione 2026/2027 ed è regolarmente invitato sia come violinista sia come direttore da orchestre quali la London Symphony Orchestra, i Wiener Symphoniker e la New York Philharmonic. È un attivo sostenitore di giovani talenti: ha fondato e diretto la scuola estiva annuale della Nordic Music Academy e attualmente presiede il Concorso Internazionale “Carl Nielsen” di Odense, in Danimarca.
Chiude il concerto la Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 di Beethoven detta Eroica. Concepita durante oltre un biennio ed eseguita in forma pubblica al Theater an der Wien nel 1805, l’opera segna la prima folgorante affermazione della personalità del compositore, il trionfo del suo impulso a vivere con la musica il nuovo tempo e i sentimenti universalmente umani nella realtà del singolo. Indelebile la dedica a Napoleone, poi cassata in un accesso di rabbia, disinganno, quando nel 1804 il Primo Console, eroe della Francia, si proclamò Imperatore.

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