Orbetello Book Prize: "Ti rubo la vita", Cinzia Leone e un avvincente intreccio di storie
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Orbetello Book Prize: “Ti rubo la vita”, Cinzia Leone e un avvincente intreccio di storie

I Giardini Chiusi sono uno degli angoli più suggestivi di Orbetello, cittadina circondata dalla caratteristica laguna. Sono stati riqualificati recentemente, non più di 5-6 anni fa e ora ospitano l’edizione zero di questo nuovo festival letterario, “Orbetello Book Prize”.Orbetello Book Prize: "Ti rubo la vita", Cinzia Leone e un avvincente intreccio di storie

Si tratta di un’edizione “zero”, quasi un test, eppure la serata inaugurale di ieri  ha già registrato il tutto esaurito.

Nell’incontro delle 21.30, protagonista Cinzia Leone, autrice di “Ti rubo la vita” (Mondadori), intervistata da Pierluigi Battista, vicedirettore del Corriere della Sera. Il colloquio tra i due è familiare, quasi complice e non poteva essere diversamente, poiché anche la Leone collabora con il quotidiano di via Solferino.

Ne nasce un dialogo interessante e mai banale, partendo proprio dalle storie delle tre protagoniste. Miriam, la prima, è moglie di un turco musulmano, Ibrahim Oza, che ha appena concluso un contratto decisivo con Avrahàm Azoulay, uno dei più noti commercianti di cotone della città. Quando Azoulay viene barbaramente ucciso, Ibrahim decide di rubarne l’identità, di rubarne la vita.

La seconda storia è quella di Giuditta,  diciassette anni, che ama nuotare. Scopre d’improvviso cosa vuol dire essere ebrea quando i fascisti le rubano il padre, anarchico, e la cacciano da scuola. I due fratelli fuggiranno da Ancona per rifugiarsi nel ghetto di Roma, durante la guerra, sotto le bombe. E poi, di ritorno ad Ancona, si troveranno sulla linea del fronte in una fattoria occupata dai nazisti.Orbetello Book Prize: "Ti rubo la vita", Cinzia Leone e un avvincente intreccio di storie

Conclude Esther, figlia di madre ebrea e di padre cristiano, delusa dagli uomini, che accetta le rigide clausole di un matrimonio al buio con Ruben, un affascinante e misterioso pretendente ossessionato dalla stipula di un perfetto contratto di nozze. Ma nessun contratto è perfetto…

La Leone mette molto di sé in questo romanzo, in particolare attinge copiosamente alla sua storia personale per dipingere Esther: l’autrice, infatti è proprio cristiana ed ebrea contemporaneamente e, rivela, ha ricevuto personalmente la proposta di contratto, che però ha declinato.

Attraversando le tre storie, diverse anche nelle ambientazioni temporali, si affrontano temi di stringente attualità: la vita, l’identità, l’appartenenza, il ruolo della donna e la sua emancipazione. Senza nascondere una certa fascinazione per le regole, proprio da parte di quella generazione che più di tutte ha lottato per demolirle.

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