Omaggio a Nino Rota nel centenario felliniano ai Giardini della Filarmonica con la cantante Raffaella Misiti e il suo ensemble
Sarà Raffaella Misiti ai Giardini della Filarmonica sabato 19 settembre (Giardini, ore 20.45) la protagonista dell’omaggio a Nino Rota nel centenario felliniano. “Un’insopportabile perfezione” era la definizione che Fellini dava della musica di Rota ed è il titolo scelto per questa serata che vedrà la cantante romana affiancata da Gennaro Desiderio al violino, Aldo Perris al contrabbasso e Pino Perris al pianoforte, ripercorrere fra musica e racconto alcuni celebri lavori del musicista milanese.
Fellini ha diretto una serie impressionante di capolavori cinematografici, un intero ritratto dell’Italia, e quel ritratto ha il suono della musica di Nino Rota. Alla scomparsa del compositore, nel 1979, Fellini rimase come privo d’una parte di sé: tale era la fratellanza artistica, la totale simbiosi tra un sommo regista e un sommo compositore. «Eravamo stati tutta la giornata a cincischiare al pianoforte, ma non usciva niente. Finalmente, al momento di andar via, suono un motivo, Federico si ferma e mi dice, questo va bene, ci facciamo tutto il film». Così Nino Rota raccontava in un’intervista la genesi della colonna sonora di Amarcord. Un meccanismo perfetto, che si basava su indicazioni precise e al tempo stesso contraddittorie. «Magari, mi dice, fai un motivo allegro ma che sia triste. Un motivo vecchiotto ma che sia nuovo, spensierato ma patetico…».
Come Fellini, Rota possedeva una natura complessa, una vena di surrealismo e grottesco. Dai Vitelloni a La strada, da La dolce vita a 8 e ½, Giulietta degli Spiriti, Satyricon, Roma, Amarcord, Fellini dirige una serie impressionante di capolavori cinematografici, un intero ritratto dell’Italia: non quella del dopoguerra, ma dell’Italia eterna, di tutti noi.
Il concerto è realizzato in collaborazione con l’Associazione Fabrica.
La serata è preceduta dal concerto in Sala Casella alle ore 19 del violoncellista Francesco Stefanelli primo premio della giuria del contest facebook della Filarmonica lanciato durante il lockdown. Classe 1999, nato a San Marino, è attualmente allievo di Giovanni Sollima ai Corsi di perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, vincitore del secondo premio al Krzysztof Penderecki Cello Competition di Cracovia nel 2018 e della borsa di studio della Filarmonica della Scala quale miglior giovane violoncellista italiano. Il suo programma si concentra sulla musica di Dall’Abaco, Penderecki e Bach.
GLI ULTIMI APPUNTAMENTI DEL FESTIVAL
Non si tralascia il pubblico dei più piccoli con le loro famiglie: domenica 20 settembre (Sala Casella ore 11.30) in programma L’uomo che piantava gli alberi un racconto in musica e immagini, che prende spunto dall’omonimo racconto ecologista dello scrittore francese Jean Giono (1895–1970), arricchitosi dei disegni di Tullio Pericoli che ha commentato con la sua instancabile matita il procedere della storia, e la musica di Andrea Basevi. La musica, per quartetto d’archi, segue il racconto tentando di tradurre in emozioni sonore sia la scrittura di Giono sia la matita di Pericoli creando immagini che respirano la stessa pace e lo stesso spirito del protagonista del racconto. Ne saranno interpreti i giovani musicisti del Quartetto d’archi della Scuola di Musica di Fiesole, con la voce recitante del loro maestro Edoardo Rosadini. Nel pomeriggio e in serata in Sala Casella due concerti per violoncello solo (ore 19 e 20.45) con i diplomandi del Corso di alto Perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia provenienti dalla classe di Giovanni Sollima.
Dopo il sold out dell’anno scorso, a rappresentare il Giappone lunedì 21 settembre tornano i fratelli Yahiro nella formazione Munedaiko fondata da Mugen Yahiro (Giardini ore 20). Con i ritmi tribali dei tamburi tradizionali giapponesi “Taiko” e il loro ritmo percussivo dal sapore ancestrale, i Munedaiko sprigionano un’energia vitale non comune, permettendo al pubblico di condividere un momento di forte spiritualità.
All’India, in collaborazione con il Festival SummerMela, spetta invece la chiusura di Festival martedì 22 settembre (Giardini ore 20) con il Maha Kali Trio, formato da due musicisti celebri nel loro paese, ambasciatori della musica classica indiana del mondo, Joyeeta Sanyal (sitar) e Sanjay Kansa Banik (tabla), cui si aggiunge l’italiano Nicolò Melocchi, riferimento in Europa per la musica indiana e per il bansuri, il flauto indiano di bambù.
I Giardini della Filarmonica sono realizzati in collaborazione con:
Ambasciata dell’India di Roma, SUMMERMELA Festival, Fondazione FIND, ISMEO, Kama Productions, Istituto Giapponese di Cultura, Fondazione Neuhaus, Accademia del belcanto “Rodolfo Celletti” di Martina Franca, Fondazione Paolo Grassi, Conservatorio di musica Santa Cecilia di Roma, Alefba, Operazione Peace Dreaming, Associazione Fabrica, Un mercoledì da lettori.
Info: filarmonicaromana.org, tel. 342 9550100, [email protected]
Biglietti: concerti posto unico 10 euro (più diritto di prevendita).
Si raccomanda la prenotazione e l’acquisto on line su filarmonicaromana.org.
Presso la Sala Casella la biglietteria apre un’ora prima del concerto.
Gli ingressi avverranno rispettando le disposizioni anti Covid.
SABATO 19 SETTEMBRE
SALA CASELLA ore 19
FRANCESCO STEFANELLI
Francesco Stefanelli violoncello
vincitore #ContestAFR,
primo premio della giuria
Johann Sebastian Bach
Suite n.3 in do maggiore BWV1009
Krzysztof Penderecki
Divertimento per violoncello solo
Violoncello Totale
Giuseppe Dall’Abaco
Capriccio n.1 in do minore
GIARDINI ore 20.45
UN’INSOPPORTABILE PERFEZIONE
Omaggio a Nino Rota
nel centenario della nascita
di Federico Fellini
Raffaella Misiti voce
Gennaro Desiderio violino
Aldo Perris contrabbasso
Pino Perris pianoforte
musica di Nino Rota
in collaborazione con Associazione Fabrica