Omaggio a Guido Pasolini, nell'anniversario dell'eccidio di PORZÛS Omaggio a Guido Pasolini, nell'anniversario dell'eccidio di PORZÛS
 | 

Omaggio a Guido Pasolini, nell’anniversario dell’eccidio di PORZÛS

Omaggio a Guido Pasolini, nell'anniversario dell'eccidio di PORZÛS Omaggio a Guido Pasolini, nell'anniversario dell'eccidio di PORZÛSÈ un omaggio all’altro Pasolini, Guidalberto, fratello di Pier Paolo, ucciso nell’eccidio di Porzûs, tragico evento del quale il 7 febbraio ricorrerà il 78. anniversario, quello che il Centro studi Pier Paolo Pasolini ha voluto organizzare proprio per lunedì 7 febbraio, nel teatro Pasolini di Casarsa, alle 20.45, in collaborazione con il Comune di Casarsa, la Pro loco e Forum democratico. “Una serata alla quale teniamo molto e che fa da prologo alle iniziative con le quali sarà celebrato il centenario di Pasolini – spiega la presidente del Centro Flavia Leonarduzzi – sia in diretto riferimento a quanto elaborato dal Centro studi sia nell’ambito delle manifestazioni proposte attraverso il Comitato nazionale per le celebrazioni, riconosciuto dal Ministero della Cultura e del quale il Centro studi fa parte”.

L’altro Pasolini. Guido, Pier Paolo, Porzûs e…” è titolo dell’evento di lunedì 7, curato dallo storico e saggista Andrea Zannini – professore ordinario di Storia moderna all’Università di Udine, dove dirige il Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale – che si svilupperà attraverso un racconto al quale darà voce lo stesso Zannini, accompagnato da Massimo Somaglino. Sarà l’attore friulano a inframmezzarlo con brani tratte dalle lettere scritte da Guido al fratello e alla famiglia, e da testi e poesie di Pasolini. Alle loro spalle, nel frattempo, saranno proiettate immagini dei due fratelli.

Nel 1944, mentre Pier Paolo faceva la Resistenza “con le armi della poesia”, Guido, di tre anni più giovane, si unì ai partigiani della Brigata Osoppo sulle montagne del Friuli. Per mesi non si ebbero sue notizie: solo alla Liberazione si venne a sapere che era stato ucciso dai Gap comunisti nell’eccidio di Porzûs, ai confini con la Jugoslavia. Una tragedia che segnò profondamente e per sempre Pier Paolo, innanzitutto sul piano degli affetti. Apprese la notizia mentre passeggiava vicino a Versuta e fu lui a dover informare la madre: uno dei momenti più duri di cui potrà avere memoria. E fu, per lui, un colpo durissimo anche sul piano politico: Pasolini stava infatti maturando in quel periodo un avvicinamento all’ideologia marxista, che lo porterà, alla fine del 1947, a iscriversi al Pci, assumendo anche ruoli di responsabilità a livello locale.

I resti di Guidalberto furono riesumati a guerra finita, tra il 10 e il 20 giugno 1945, assieme a quelli delle altre vittime dell’eccidio. Dopo il funerale solenne celebrato a Cividale il 21 giugno 1945, furono portati nel cimitero di Casarsa, dove Guido ora giace, a qualche metro di distanza dal fratello Pier Paolo e dalla madre Susanna. La più bella pagina dedicata da Peri Paolo a Guidalberto si trova nei “Turcs tal Friul”, il dramma che Pier Paolo non volle mai pubblicare.

L’ingresso alla serata del 7 febbraio è libero; è consigliata la prenotazione. La partecipazione all’evento è consentita esclusivamente agli spettatori muniti di Green Pass “rafforzato” e mascherina FFP2. Prenotazioni: Pro Casarsa,

Autore

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *