Oggi in tv torna l’appuntamento con Rebus
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Oggi in tv torna l’appuntamento con Rebus

Grande appuntamento

Oggi in tv torna l’appuntamento con Rebus
Domenica 26 gennaio alle 16.15 su Rai 3 Giorgio Zanchini torna con “Rebus“, in compagnia dello scrittore Giancarlo De Cataldo.
Con il presidente e fondatore dell’Istituto Mario Negri Silvio Garattini si parlerà di rapporto tra farmaci e salute: prendiamo troppe medicine? E come dobbiamo curarci?
In occasione dell’imminente Giornata della Memoria si parlerà poi di storia e di presente con Laura Fontana, storica e consulente scientifica del Mémorial de la Shoah di Parigi, e con il giornalista Gad Lerner.

L’Italia ha formalmente istituito la giornata commemorativa, nello stesso giorno, alcuni anni prima della corrispondente risoluzione delle Nazioni Unite: essa ricorda le vittime dell’Olocausto, delle leggi razziali fasciste e coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista.

Prima di arrivare a definire il disegno di legge, si era a lungo discusso su quale dovesse essere considerata la data simbolica di riferimento: si trattava di decidere su quali eventi fondare la riflessione pubblica sulla memoria. Erano emerse in particolare due opzioni alternative. Il deputato Furio Colombo aveva proposto il 16 ottobre, data del rastrellamento del ghetto di Roma (il 16 ottobre 1943 oltre mille cittadini italiani di religione ebraica furono catturati e deportati dall’Italia ad Auschwitz): questa ricorrenza avrebbe permesso di focalizzare l’attenzione sulle deportazioni razziali e di sottolineare le responsabilità anche italiane nello sterminio. Dall’altra parte vi era chi sosteneva (in particolare l’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) che la data prescelta dovesse essere il 5 maggio, anniversario della liberazione di Mauthausen, per sottolineare la centralità della storia dell’antifascismo, delle deportazioni politiche in Italia. Infine, anche in ragione della portata evocativa che Auschwitz – simbolo della tragedia ebraica durante la seconda guerra mondiale– da anni rappresenta per tutta l’Europa, si è optato per adottare il giorno della sua liberazione.

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