Oggi in tv torna l’appuntamento con “Rebus”
Come vivere a lungo?
E ancora, in Italia, in tutta Europa e in diverse parti del mondo, sempre più donne conquistano ruoli di potere, ma sono ancora troppe le vittime di violenza e sfruttamento e il cosiddetto “gender gap” è ancora marcato. Cosa si può fare per arginarlo? Giorgio Zanchini e Barbara Alberti ne parlano con la politologa Giorgia Serughetti.
Nemmeno la longevità è più quella di una volta. Fino a 50 anni fa, l’allungamento della vita media era dovuto alla maggiore sopravvivenza delle persone sotto i 60 anni, conquistata principalmente grazie alla lotta contro le malattie infettive. Negli ultimi decenni, invece, i miglioramenti nell’aspettativa di vita hanno riguardato prevalentemente le coorti più anziane: attualmente l’80% circa dell’allungamento della vita media è riconducibile alla popolazione sopra i 60 anni[1] (figura 1). Come osserva Andrew Scott, poiché questa popolazione è tendenzialmente inattiva da un punto di vista economico, la storica relazione positiva tra aspettativa di vita e prodotto interno lordo è venuta meno. Ma un altro elemento ha contribuito a privare la longevità della sua buona fama: l’aspettativa di vita aumenta più velocemente dell’aspettativa di vita in salute. Andando avanti, più la società diventerà longeva, più aumenterà il numero di persone con qualità di vita molto bassa che necessitano di assistenza. Sembra quasi che la longevità, da amica, sia diventata nemica. In realtà, è così se rinunciamo a governarla.