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Gheddafi e la Libia
Dal colpo di stato del primo settembre 1969, realizzato quando ha solo 27 anni, Gheddafi percorre come un turbine la scena politica internazionale tra disegni politici irrealizzabili e conflitti militari, soprattutto con gli Stati Uniti di Ronald Reagan. Dittatore spietato o folle visionario? Punto d’equilibrio nel complesso quadro geopolitico africano e mediorientale o tiranno e istigatore del terrorismo internazionale? A oltre dieci anni dalla conclusione del suo regime e dalla sua fine cruenta è possibile pronunciare un giudizio storico su Gheddafi?
Nel marzo 2012 la Guardia di Finanza ha sequestrato beni in Italia della famiglia Gheddafi per oltre un miliardo di euro. Tra questi l’1,256% di UniCredit (pari ad un valore di 611 milioni di euro), il 2% di Finmeccanica, l’1,5% della Juventus, lo 0,58% di Eni, pari a 410 milioni, lo 0,33% di alcune società del gruppo Fiat, come Fiat SpA e Fiat Industrial.
Oltre alle quote azionarie, le Fiamme Giallehanno apposto i sigilli anche a 150 ettari di terreno nell’isola di Pantelleria, due moto (una Harley Davidson e una Yamaha) e un appartamento in via Sardegna, a Roma. Diversi anche i conti correnti posti sotto sequestro: il deposito più consistente, 650 000 euro in titoli, è quello presso la filiale di Roma della Ubae Bank, una joint venture italo-libica. Oltre a ciò, sono stati sequestrati beni e conti bancari, per un totale di duecento miliardi di dollari.