Oggi in tv torna "La Biblioteca dei Sentimenti"
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Oggi in tv torna “La Biblioteca dei Sentimenti”

La figura del padre

Oggi in tv torna "La Biblioteca dei Sentimenti"
C’è una nostalgia della figura del padre oggi? Come si ricostruisce un’idea di paternità che sia autorevole e non autoritaria? Cosa significa oggi essere padri? Sono le domande  de “La Biblioteca dei sentimenti“, il programma televisivo condotto da Greta Mauro e  Franco Arminio, insieme a  Davide Rondoni, in onda sabato 12 ottobre alle 16.30 su Rai 3. Ospiti della puntata il professor Stefano Zecchi e il poeta e scrittore Aurelio Picca.
La nuova stagione de “La Biblioteca dei Sentimenti” continua nel suo progetto editoriale di indagine sui sentimenti alla luce della letteratura. Si tratta, ancora una volta di un confronto diretto tra giovani esponenti dei millennial e autorevoli interpreti del panorama letterario e saggistico italiano e internazionale.

Molto spesso quando, quando parliamo dei nostri figli, si tende a dare importanza principale al rapporto con la madre e al tipo di relazione instaurata con essa rispetto alla figura paterna.

In ognuno di noi, la parola “papà”, scatena una moltitudine di immagini diverse, che dipendono da che tipo di rapporto abbiamo avuto con nostro padre oppure dal tipo di immagine fantasmatica che portiamo in testa di questa figura.

Ma in che modo la relazione padre-figlio, soprattutto padre-figlia, influenza lo sviluppo affettivo del bambino?

Certamente, nel corso degli anni, il ruolo della figura paterna è cambiato molto, passando da un ruolo di “padre-padrone”, dove, all’interno di questo modello, tutti i rapporti del sistema familiare erano caratterizzati da una rigida asimmetria: l’uomo era il detentore unico e indiscusso dell’autorità e del potere sulla moglie, la quale si trovava così a dover sottostare alle facoltà decisionali e al dominio del marito; inoltre, l’uomo disponeva del completo potere decisionale sulla vita dei figli, sulle regole da seguire in casa e sul ruolo che ognuno avrebbe dovuto rivestire. Il ‘vecchio’ padre era una figura dominante, regolatrice.

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