Oggi in tv torna “Dorian. L’arte non invecchia”
Giulio Turcato
Turcato esplicita la sua concezione e l’uso del colore, le scelte anticonformistiche, il suo linguaggio astratto in contrapposizione alla poetica del realismo, il ruolo dell’arte nella civiltà contemporanea, le fonti e i modelli della sua pittura, il carattere emozionale e dinamico del suo astrattismo. Il racconto poi ripercorre le tappe artistiche di Turcato e le mostre realizzate nella capitale. La storica dell’arte Gina Ingrassia guida nel percorso restituendo l’attualità della pittura di Turcato, il suo carattere e la sua arte anticonformista e controcorrente, la scelta dell’astrazione e l’adesione a Forma 1.
Compie studi d’arte a Venezia, frequentando il liceo artistico e la scuola di nudo artistico. Dopo periodi a Palermo e Milano, nel 1942 espone la sua prima opera (una Maternità) alla Biennale di Venezia.
Arriva nel 1943 a Roma, dove frequenta l’Osteria Fratelli Menghi, noto punto di ritrovo per pittori, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gli anni ’40 e ’70. A Roma, assieme ad Emilio Vedova e Toti Scialoja, espone alla Galleria dello Zodiaco e alla Quadriennale di Roma.
Partecipa alla Resistenza italiana e dopo la guerra decide di stabilirsi definitivamente a Roma, recandosi però a Parigi nel 1946 dove studia l’arte di Kandinsky e Picasso.
Nel 1947 firma il manifesto “Forma 1”; nel 1948 partecipa alla Rassegna nazionale di arti figurative (V Quadriennale Nazionale d’Arte) di Roma. Successivamente, aderisce al gruppo del Fronte nuovo delle arti, e partecipa in questo gruppo alla Biennale del 1948.
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