Oggi in TV: Su Rai3 il settimanale del Tgr – Una discarica chiamata mare
Un mare di rifiuti: non solo quelli sui litorali, ma soprattutto quelli sui fondali che – secondo Alessandro Cau del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università di Cagliari – sono il 99 per cento del totale. Se ne parla nel Settimanale della Tgr, il rotocalco curato da Monica Busetto, in onda sabato 6 febbraio alle 12.25 su Rai3. Nel servizio di Elena Laudante, i risultati di una ricerca internazionale che indica come in alcuni casi la densità dei rifiuti sui fondali marini del mondo sarebbe addirittura paragonabile a quella delle grandi discariche presenti sulla terraferma.
Daniela Cuzolin Oberosler racconta, invece, come Livigno, una delle più celebri località sciistiche e zona extra doganale, si stia reinventando tra ciaspole e slitte con i cavalli al posto dei taxi, mentre Ludovico Fontana, da Trieste, va alla scoperta della didattica a distanza, non per i ragazzi delle scuole, ma nelle Università della terza età.
A Perugia, poi, Desy D’Addario incontra giovani artisti, imprenditori, librai che hanno vinto la sfida della trasformazione urbana e culturale nel quartiere dal fascino bohemien della città riportato a nuova vita, da zona di degrado a meta turistica.
Il Settimanale della Tgr “sale” anche a bordo della nave Cavour che sta facendo rotta alla volta degli Stati Uniti per una nuova pagina della storia delle forze aeree della Marina Militare: ottenere la certificazione per imbarcare i primi «F-35» a decollo corto ed atterraggio verticale. A bordo molti i giovani ufficiali usciti di recente dall’Accademia Navale di Livorno.
Sempre in tema di mare, Rino Genovese è nella più piccola delle tre isole del golfo di Napoli, Procida, tra profumi di mare e di limoni, per scoprire come si vive nella Capitale italiana della Cultura 2022.
In chiusura, il “compleanno” della coppa del mondo di calcio che compie 50 anni. E 100 anni fa nasceva Silvio Gazzaniga, l’artista milanese che disegnò e realizzò il trofeo utilizzato dai mondiali del 74 fino ai nostri giorni. Laura Troja visita il suo laboratorio, ricostruito dai figli con i calchi, i bozzetti e gli strumenti utilizzati dal padre.
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