Oggi in TV: Storia delle nostre città. Bari, la porta d’Oriente
Città di mare e di fede, approdo, porto, luogo di commercio e incontro di culture. È Bari la protagonista di “Storia delle nostre città”, in onda domenica 4 settembre alle 11.00 su Rai 3. Bari è una città di origine antichissima. L’insediamento più antico nella penisola su cui sorge la città vecchia, infatti, risale all’Età del Bronzo. Nel terzo secolo a.C. la città era già un fiorente ed attivo porto delle popolazioni della Peucezia, che occupavano un territorio centrale dell’antica Puglia. I pericoli, in quel periodo giungono dal mare e Bari resiste a lungo alle invasioni dei greci, ma poi viene conquistata dai romani che la qualificano come municipium. Con i romani diventa un importante centro commerciale.
Alla caduta dell’Impero Romano, Bari si trova coinvolta nelle lotte fra Bizantini e Longobardi nel 879 la città cade sotto il dominio dei saraceni venendo in seguito riconquistata dai bizantini.
In quel periodo divenne il maggior centro politico militare ed economico dell’impero d’oriente e sede del catapano che governava tutti i territori di Bisanzio in Occidente.
Attorno all’anno 1000, Bari subisce nuovi assalti da parte dei pirati saraceni il più grave di questi nel 1002 si protrae con un lungo assedio dal quale viene salvata grazie all’intervento della flotta veneziana guidata dal doge Orseolo II. Il dominio bizantino termina nel 1071 quando il normanno Roberto il Guiscardo conquista la città.
Sotto la dominazione normanna il porto di Bari assume grande notorietà e insieme a Brindisi diviene uno dei principali porti d’imbarco per le crociate. Con l’arrivo delle reliquie di San Nicola di Mira nel 1087, diventa anche un importante centro religioso.
Il dominio normanno caratterizzato inizialmente da una certa tranquillità termina nel 1156 quando Guglielmo I, detto il Malo, assalta la città e la rade al suolo salvando solo la basilica di San Nicola. La città viene ricostruita dagli Svevi che danno inizio ad uno dei periodi più fiorenti. Federico II, il sovrano illuminato, dà nuovo impulso alle attività portuali e industriali, restaura il Castello e alla sua Corte fiorirono le arti e la cultura nel tredicesimo e quattordicesimo secolo.
Con gli angioini la situazione cambia nuovamente la città fu prostata da dure tasse imposte da Carlo I d’Angiò. Bari decade ma si risolleva nel sedicesimo secolo con Isabella d’Aragona che raggiunge Bari nel 1501.
Sotto Isabella la città vive un periodo di notevole prosperità. Alla morte gli succede la figlia Bona che si trasferisce a Bari e regna con tanta saggezza che i baresi la seppelliscono in San Nicola nel 1557. La dominazione spagnola e quella borbonica sono periodi bui, non solo per la città di Bari ma per tutta la penisola. Per riparare per riparlare di storia della città dobbiamo aggiungere al 1813 quando col decreto di Gioacchino Murat, cognato di Napoleone, e re del Regno delle due Sicilie, si inizia la costruzione della città nuova.