Oggi in TV: Storia delle nostre città – Arezzo
Conosciuta nel mondo come Città della Giostra del Saracino, della moda e dell’oro, è stata sede della più antica università della Toscana e una delle prime al mondo. Arezzo è la protagonista di “Storia delle nostre città”, in onda domenica 17 luglio alle 11 su Rai 3. Arezzo è sempre stato il passaggio naturale per chiunque volesse attraversare l’Appennino Tosco-Emiliano e ha sfruttato il suo essere crocevia di importanti arterie di comunicazione per diventare grande ed affermarsi in differenti epoche. Qui sono passati etruschi e romani, longobardi e carolingi, fino ai Medici fiorentini e agli Asburgo Lorena. Qui hanno lasciato le loro impronte Petrarca, Piero della Francesca, Cimabue.
Di origine certamente etrusca, fu conquistata dai Romani nel 311, che la battezzarono Arretium trasformandola in un’importante stazione militare sulla via Cassia. Nel periodo augusteo, la città continuò a prosperare divenendo la terza città più grande in Italia, nota per i suoi manufatti ceramici. Nel III-IV secolo, divenne sede episcopale ed è una delle poche città la cui successione di vescovi è conosciuta per nome senza interruzione fino ai giorni nostri. Durante il primo medioevo la città romana venne demolita dalle invasioni dei barbari e in parte smantellata per riutilizzare le pietre nella costruzione delle fortificazioni della nuova città. Dello storico passaggio di Roma rimase in piedi solo l’antico anfiteatro. Il comune di Arezzo abbandonò il controllo del suo vescovo nel 1098 e per tre secoli si mantenne come città-stato indipendente, di tendenza ghibellina, opposta ai Guelfi di Firenze. Dopo la disfatta della battaglia di Campaldino nel 1289, cedette definitivamente alla dominazione fiorentina nel 1384 e la sua storia fu “sommersa” da quella del Granducato mediceo toscano. Alla fine del XVIII secolo le truppe francesi guidate da Napoleone Bonaparte conquistarono la città che si trasformò però in una base di resistenza contro gli invasori. Nel 1860, infine, Arezzo divenne parte del Regno d’Italia. Anche se diversi edifici della città subirono gravi danni durante la Seconda guerra mondiale, i suoi monumenti, i parchi, i resti archeologici, le chiese e le piazze custodiscono ancora oggi i segreti di generazioni di aretini che hanno contribuito a costruire questa sorprendente città intrisa di magia e di arte.