Oggi in TV: "Sorgente di Vita", su Rai2 - La pittura di Eva Fischer e il rapporto di Dante con la cultura ebraica del suo tempo Oggi in TV: "Sorgente di Vita", su Rai2 - La pittura di Eva Fischer e il rapporto di Dante con la cultura ebraica del suo tempo
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Oggi in TV: “Sorgente di Vita”, su Rai2 – La pittura di Eva Fischer e il rapporto di Dante con la cultura ebraica del suo tempo

Oggi in TV: "Sorgente di Vita", su Rai2 - La pittura di Eva Fischer e il rapporto di Dante con la cultura ebraica del suo tempo Oggi in TV: "Sorgente di Vita", su Rai2 - La pittura di Eva Fischer e il rapporto di Dante con la cultura ebraica del suo tempoL’arte, il cinema e le tracce disseminate nella Divina Commedia che testimoniano la conoscenza che Dante Alighieri aveva dell’ebraismo. Appuntamento con “Sorgente di vita”, domenica 29 agosto alle 8,50 su Rai2, con una puntata che comincia da Eva Fischer e il suo dialogo con i colori: a lei è dedicata una grande retrospettiva a Cagliari. Visitabile fino al 17 ottobre, la mostra propone quattro piani di esposizione e un allestimento arricchito da filmati di repertorio, pennelli, tavolozza, cavalletto e oggetti personali dell’artista. Un viaggio nell’arte e nella storia del Novecento seguendo i diversi cicli pittorici che raccontano anche le vicende personali di un’artista ebrea, nata nel 1920 e scomparsa nel 2015, passata attraverso un secolo avvelenato dagli orrori del nazifascismo. L’intervista ai curatori della mostra Efisio Carbone e Alan David Baumann e quella all’artista dall’archivio di Sorgente di Vita.
Il rapporto tra Dante e l’ebraismo, a settecento anni dalla morte del sommo poeta, al centro quest’anno di numerose iniziative e celebrazioni. Simbolo e icona della cultura italiana, Dante ha disseminato le sue opere, a partire dalla più famosa, la Divina Commedia, di citazioni bibliche e di interessanti riferimenti a ebrei, cultura e mistica ebraica. Frequentò inoltre alcuni rabbini e cabbalisti dell’epoca. Ne parleranno l’ebraista e scrittore Vittorio Robiati Bendaud e il docente Enrico Castelli.
Infine un viaggio nella cinematografia di David Perlov, regista israeliano scomparso nel 2003, a partire da “Diary”, un documentario imponente, dai tempi dilatati e dai ritmi inusuali in cui il cineasta filma, con occhio tenero e severo, Israele e le sue tensioni belliche, ma anche la vita quotidiana della sua famiglia. Un lavoro durato dieci anni, dal 1973 al 1983, in cui Perlov ha tessuto un intreccio complesso tra vita e immagini. Ne parlano le due figlie di Perlov, Yael e Naomi.

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