Oggi in tv scalinata dell'infinito a "Generazione Bellezza"
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Oggi in tv scalinata dell’infinito a “Generazione Bellezza”

“Arrampicati” sulle Cinque Terre

Oggi in tv scalinata dell'infinito a "Generazione Bellezza"

Si scoprirà “la scalinata dell’infinito” a “Generazione Bellezza“, il programma di Rai Cultura scritto e condotto da Emilio Casalini, in onda martedì 19 marzo alle 20.15 su Rai 3. La scala di Monesteroli: 1.100 gradini in pietra aggrappate sulle scogliere delle Cinque Terre, un piccolo gruppo di case che si possono raggiungere solo a piedi, un piccolo, grande e irripetibile viaggio. Il cielo come unico tetto, il mare davanti, e tutto intorno terrazzamenti con vigneti e muretti a secco da tutelare prima che vada giù tutto. Qui, un gruppo di sognatori combatte per preservare un sito unico al mondo, cercando un difficile equilibrio tra tutela e promozione, tra turismo e quotidianità. Lungo una scala di pietra che guarda all’infinito.

Le prime testimonianze della presenza umana nelle Cinque Terre e nelle zone limitrofe sono costituite dai depositi della Grotta dei colombi nell’isola Palmaria, in cui sono stati rinvenuti resti di sepolture, ossa e fossili di animali, e alcuni manufatti in selce, riconducibili al Paleolitico, quando, probabilmente, l’isola era ancora unita alla terraferma.

Il Neolitico è invece testimoniato dal ritrovamento di asce levigate fatte con alcune varietà di actinolite e che fanno supporre che la zona fosse abitata da cacciatori con domicilio stabile o temporaneo in caverne o ripari rocciosi. Inoltre la caccia, favorita da un ambiente estesamente boscoso e ricchissimo di selvaggina, probabilmente rappresentò per millenni, e ancora nell’epoca romana, una fonte primaria di risorse.

Altri documenti della presenza dell’uomo in età molto antiche sono i menhir, ritrovati nella zona di Campiglia Tramonti, nei pressi dell’attuale Cappella di Sant’Antonio e sullo spartiacque presso il monte Capri. Secondo alcuni studiosi, potevano avere funzione legata al calendario; altri li ritengono invece precursori delle statue stele diffuse nella vicina Lunigiana.

Con l’età del bronzo si affermò l’organizzazione sociale  “pagense“, comune ad altri settori liguri.

 

 

 

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