Oggi in TV: Rai Teche: "Viaggio sentimentale nell'Italia dei vini" - Su RaiPlay tra vinaioli, grappaioli e enotecnici Oggi in TV: Rai Teche: "Viaggio sentimentale nell'Italia dei vini" - Su RaiPlay tra vinaioli, grappaioli e enotecnici
 |  | 

Oggi in TV: Rai Teche: “Viaggio sentimentale nell’Italia dei vini” – Su RaiPlay tra vinaioli, grappaioli e enotecnici

Oggi in TV: Rai Teche: "Viaggio sentimentale nell'Italia dei vini" - Su RaiPlay tra vinaioli, grappaioli e enotecnici Oggi in TV: Rai Teche: "Viaggio sentimentale nell'Italia dei vini" - Su RaiPlay tra vinaioli, grappaioli e enotecniciLuigi Veronelli, considerato il padre del giornalismo enogastronomico italiano e annoverato tra i più grandi enologi del Novecento, si dedicò per tutta la vita alla difesa delle produzioni locali, della cultura contadina, delle etichette controllate e del genius loci. Il 22 luglio Rai Teche porterà su RaiPlay il suo “Viaggio sentimentale nell’Italia dei vini” (www.raiplay.it/programmi/viaggiosentimentalenellitaliadeivini), un itinerario alla scoperta dei vitigni e dei viticultori italiani, girato nel 1979 e andato in onda in 4 puntate nella primavera del 1980 con la regia di Mario Mariani e le musiche originali di Gino Negri interpretate da Nadia Furlon. Scritto da Veronelli con Nichi Stefi, il programma offre uno sguardo sulla realtà contadina di quegli anni, percorrendo la penisola e presentando i “vini bandiera”: quelli che, frutto di piccoli vigneti lavorati da contadini secondo la tradizione, sono di qualità tale da meritare di rappresentare l’Italia nel panorama enologico internazionale. Nel suo viaggio-inchiesta Veronelli attraversa vigneti e locande incontrando contadini, vignaioli, grappaioli ed enotecnici che diventeranno nomi di spicco del panorama enologico italiano (da Franco Colombani a Renato Ratti e Gianfranco Bolognesi, da Mario Schiopetto a Giuseppe Lipari). L’autore raccoglie testimonianze e tradizioni, assaggia con “amorosa attenzione” da Barolo e Barbera a Vin Santo e Sangiovese, commenta con sapiente profondità filosofica e analizza lucidamente le carenze e le inadeguatezze della legge italiana nella tutela delle piccole etichette, fino a denunciare le truffe e le frodi nella produzione e nel commercio vinicolo. Il tutto con il fine di fornire prove del suo pensiero: “il peggior vino contadino è migliore del miglior vino d’industria”.

Autore

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *