Oggi in TV: “Radio3 Mondo” focus sul Camerun. Al via la Coppa d’Africa tra minaccia Covid e rischio attentati separatisti
Il 9 gennaio, il calcio africano si appresta a vivere la sua competizione più affascinante in Camerun nonostante l’emergenza Covid, i molteplici rinvii e le polemiche internazionali: la trentatreesima edizione della coppa d’Africa. A “Radio3 Mondo”, in onda lunedì 10 gennaio alle 11.00 su Rai Radio3, si discuterà degli interrogativi e delle polemiche che riguardano molti aspetti, a partire ovviamente dai costi. Si parla di 200 miliardi di franchi CFA, oltre 300 milioni di euro, a cui sommare le ulteriori centinaia di milioni spese per i nuovi impianti di Douala e per l’adeguamento degli altri cinque stadi che ospiteranno i match del torneo. Troppi soldi secondo gli oppositori e diversi commentatori internazionali, specialmente per un paese fragile e che si trova ancora ad affrontare problemi strutturali, primi fra tutti la mancanza di democrazia e il conflitto irrisolto con le regioni anglofone dell’ovest. Altri invece sostengono che le strutture create aiuteranno lo sport nel paese, poiché non si limitano solo a stadi ma sono state costruite strutture anche per altre discipline come l’atletica e la pallavolo. C’è poi la questione di nazionali formate da giocatori provenienti dalle grandi squadre estere e che ormai con il continente hanno ben poco a che fare.
Intanto in Nigeria il governo ha deciso di definire terroristi le gang criminali che imperversano a nord. Sono molti i network dei banditi in ascesa, protagonisti del business dei sequestri e altro, che si sovrappongono e sempre più spesso si alleano con i jihadisti, controllando ampie fette di territorio e sfidando lo Stato. Cosa cambia con l’inquadramento della minaccia come terrorismo?
Lunedì 10 gennaio alle 11 Luigi Spinola ne parlerà con Alessio Iocchi, esperto di controterrorismo nel Sahel e ricercatore del NUPI – Norwegian Institute for International Affairs e dell’istituto orientale di Napoli e con Stefano Cusin, allenatore italiano che lavora all’estero, CT della nazionale sudsudanese con l’obiettivo dello sviluppo del calcio nel paese, in collegamento da Giuba.