Oggi in tv "Polifonie. Ritratto di mio padre"
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Oggi in tv “Polifonie. Ritratto di mio padre”

Un omaggio a 45 anni dalla morte

Oggi in tv "Polifonie. Ritratto di mio padre"

Un figlio alla ricerca di suo padre. E’ “Polifonie. Ritratto di mio padre, Sergio Penazzi”, in onda lunedì 26 febbraio alle 17.50 su Rai 5, in occasione dei 45 anni della morte di Sergio Penazzi, fagottista, compositore e direttore d’orchestra, artefice di un rivoluzionario approccio al proprio strumento, e portatore di innovazioni e scoperte sonore di fondamentale aiuto per strumentisti e compositori. Nato da un’idea di Bernardino Penazzi, realizzata grazie all’aiuto di Sara Pozzoli, il documentario ripercorre la vita e l’opera dell’artista – che è stato primo fagotto dell’Orchestra della Scala e insegnante al Conservatorio Verdi di Milano – ricostruita attraverso il racconto di coloro che con lui vissero e collaborarono: Caterina Chioccon Penazzi, Claudio Scimone, Salvatore Sciarrino, Uder Gelati, Fiammetta Penazzi, Giacomo Manzoni, Graziano Tisato, Sergio Azzolini, Giovanni Piana, Dino Mariani, Roberto Fabbriciani e Gianluigi Gelmetti.

Sergio Penazzi nacque a San Massimo, un sobborgo di Verona, il 13 agosto 1934.

Sfollato, si trasferì con la famiglia a Bolzano, dove iniziò gli studi musicali; finì la scuola dell’obbligo al Conservatorio Claudio Monteverdi, iscritto nella classe di fagotto, dove frequentò Aldo Clementi e Franco Donatoni, compositori che poi gli dedicarono pezzi in sua memoria.

Si trasferì a Firenze, dove dal 1955 al 1960 diventò primo fagotto al Maggio Musicale Fiorentino.

Studiò composizione con Bruno Bartolozzi e direzione d’orchestra con Sergiu Celibidache all’Accademia Chigiana di Siena, dove ottenne il Diploma di merito in Direzione d’Orchestra con Franco Ferrara.

Dal 1958 iniziò a sperimentare la possibilità di produrre suoni multipli e sviluppò innovazioni tecniche per il suo strumento.

Nel 1961 vinse il concorso per primo fagotto nell’Orchestra del Teatro alla Scala. È stato anche insegnante di fagotto presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.

Particolarmente attivo come insegnante ed esecutore di musica contemporanea, ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo di nuove tecniche esecutive del suo strumento.

Appuntamento imperdibile.

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