Oggi in TV: Passato e Presente. Unione Sovietica. Il sistema Gulag
Nel 1923, tra i monasteri e gli eremi delle isole Solovetskie, requisiti dallo Stato sovietico, viene creato il primo campo di lavoro forzato per gli oppositori politici ritenuti pericolosi dal regime bolscevico. Le condizioni di vita sono terribili, gli inverni lunghi e rigidi. In breve tempo, da campo di prigionia totalmente inefficiente viene trasformato in un’istituzione economica produttiva. Verso la fine degli anni ’20 diventerà un modello da estendere alle centinaia di campi di lavoro sparsi in tutta l’Unione Sovietica. Una realtà analizzata da Paolo Mieli e dal professor Adriano Roccucci a “Passato e Presente”, in onda giovedì 24 febbraio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Negli anni ’30, sotto la dittatura di Stalin i campi si ingrandiscono e crescono di numero fino ad assumere un carattere prettamente industriale. Un complesso industriale carcerario, un vero e proprio impero guidato dalla burocrazia moscovita. Tra la fine della Seconda guerra mondiale e la morte di Stalin, avvenuta nel 1953, la popolazione dei lager sovietici cresce in continuazione, raggiungendo la cifra di 2 milione e mezzo di detenuti.