Per oltre tre decenni, tra il 1815 e il 1848, Clemente di Metternich è stato il signore d’Europa, l’artefice di un ordine, che va sotto il nome di Restaurazione, che resta sostanzialmente immutato per un secolo e di un’epoca.
A “Passato e Presente”, in onda oggi alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Luigi Mascilli Migliorini.
Nonostante sia stato il trionfatore nel Congresso di Vienna, e l’abilissimo statista capace di sconfiggere Napoleone e di garantire all’Europa stabilità ed equilibrio, di Metternich prevale comunque una valutazione negativa: carceriere dei popoli, custode dell’assolutismo, difensore dell’Ancien Regime fondato sull’ingiustizia e il privilegio.
Soprattutto, Metternich resta sgradito all’Italia per la quale conia la famosa definizione di “espressione geografica”. Ma è una lettura storicamente esatta? Oppure di Metternich si può offrire una descrizione meno negativa e perentoria?