Oggi in TV: Passato e Presente. La sessualità nel Medioevo
Nel Medioevo la Chiesa, nel tentativo controllare la sessualità, confina le pratiche sessuali alla sola procreazione all’interno del matrimonio: Alberto Magno, vescovo dell’Ordine Domenicano, stila un elenco delle posizioni ammesse nell’atto sessuale tra sposi, e teologi e canonisti condannano il sesso extraconiugale e l’omosessualità. Ma il Medioevo non è assolutamente un’epoca repressa e sessuofoba, e nella civiltà comunale del ‘200 e del ‘300 una certa libertà nei comportamenti sessuali è accettata. Un tema affrontato da Paolo Mieli e dal professor Alessandro Barbero a “Passato e Presente”, in onda lunedì 28 marzo alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.
La poesia amorosa del periodo è piena di riferimenti erotici, i racconti francesi in versi, i fabliaux, sono intrisi di raffinatezza e di oscenità e nel Decameron di Giovanni Boccaccio il sesso è parte della vita, e anche alla donna è riconosciuto il diritto al piacere sessuale. Già dal secolo XI corpo e sessualità sono esaminate da una prospettiva scientifica e appaiono le prime discussioni mediche sull’utilità del rapporto sessuale per il corpo umano. Delle malattie delle donne, invece, si occupa la medica Trotula de Ruggiero, vissuta a Salerno tra il XI e il XII secolo: per la prima volta una donna medico parla esplicitamente di desiderio sessuale come un fatto naturale per il benessere psicofisico della persona.