Oggi in TV: Passato e Presente. Alfredo Rocco l’architetto dello stato fascista
Il contributo di Alfredo Rocco, il “guardasigilli del regime”, alla costruzione dello Stato totalitario fascista, è fondamentale. Eminente giurista, esponente di spicco del nazionalismo, dopo la fusione dell’Associazione Nazionalista Italiana col Partito fascista nel 1923, è nominato presidente della Camera dei deputati e successivamente, nel 1925, ministro della Giustizia e degli Affari di Culto. Ed è in questa veste che pone mano ad una serie di leggi che modificano profondamente l’ossatura istituzionale del paese, rompendo definitivamente la continuità statutaria. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dalla professoressa Alessandra Tarquini a “Passato e Presente”, in onda martedì 22 marzo alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.
La legislazione varata sotto il suo dicastero, aumentando sensibilmente le prerogative del capo del Governo ed esautorando il Parlamento, viola il principio cardine delle moderne democrazie, la separazione dei poteri. Per reprimere il dissenso e preservare lo Stato dalle forze antagoniste viene istituito il Tribunale Speciale la cui procedura è quella del Codice penale in tempo di guerra e, nel 1931, con la promulgazione del nuovo ordinamento giudiziario, oltre a registrarsi un notevole inasprimento delle pene, è reintrodotta la pena di morte. In soli sette anni, Alfredo Rocco cambierà il volto dello Stato italiano.