Il 1938 rappresenta uno spartiacque per gli ebrei di tutta Europa: prima di allora, dal 1935, solo la Germania nazista aveva una legislazione razziale. Ma nell’estate del 1939, ormai, le norme antiebraiche sono entrate nell’ordinamento giuridico di molti paesi: l’Ungheria, la Romania, la Slovacchia, la Polonia, l’Italia, oltre all’Austria annessa al Terzo Reich. Per centinaia di migliaia di ebrei l’unica via di salvezza, malgrado le incognite e le difficoltà di un trasferimento all’estero, è abbandonare il proprio paese d’origine.
A “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda martedì 5 settembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, il professor Carlo Greppi e Paolo Mieli raccontano le storie di chi tentò di scampare al terrore nazista e di mettere in salvo altri ebrei in fuga dalle persecuzioni razziali. Sono Gustav Schroeder, capitano del transatlantico St. Louis, che riesce a salvare i 937 passeggeri, per la maggior parte ebrei, respinti dagli Stati Uniti e dal Canada; l’allenatore di calcio Arpad Weisz, ungherese, che trova riparo in Italia ma poi, costretto a trasferirsi in Olanda dopo la promulgazione delle leggi razziali, sarà deportato ad Auschwitz; Oskar Tanzer, ebreo tedesco che si stabilisce in Italia e che, dopo il varo delle norme antisemite, sarà aiutato a mettersi in salvo da don Primo Mazzolari; Paul Grüninger, capo della polizia del cantone svizzero di San Gallo, che dopo la chiusura delle frontiere aiuta oltre tremila ebrei a oltrepassare il confine, un “dovere umano”, come lo definisce egli stesso, che gli causerà la perdita del lavoro e lo ridurrà in povertà.