Oggi in tv “Monica Vitti. Che cos’è un’attrice”
L’omaggio di Rai Cultura a due anni dalla morte
In occasione del secondo anniversario della scomparsa, Rai Cultura ricorda Monica Vitti, simbolo della storia del cinema italiano e grande protagonista della tv, con “Monica Vitti. Che cos’è un’attrice”, per la regia di Caterina Intelisano, in onda venerdì 2 febbraio alle 17.00 su Rai Storia. Lo Speciale ripercorre la carriera dell’attrice attraverso interviste e immagini di repertorio di sue apparizioni in trasmissioni come “Studio Uno”, “Serata d’onore”, “Milleluci”, “Canzonissima”, ed è arricchito dalle immagini dal backstage di film come “La ragazza con la pistola”, “Deserto rosso” e da spezzoni di pellicole come “La notte”, “Qui comincia l’avventura”, “Dramma della gelosia”, “La Tosca”, fino a “Flirt”, uno dei suoi ultimi lavori.
La sua caratteristica voce roca e l’innata verve l’hanno accompagnata per quasi quarant’anni di carriera cinematografica, dalle interpretazioni drammatiche nella tetralogia dell’incomunicabilità di Michelangelo Antonioni (L’avventura, La notte, L’eclisse e Il deserto rosso)[2] che le diedero fama internazionale, a quelle in ruoli brillanti (da La ragazza con la pistola a Io so che tu sai che io so) che la portarono a essere considerata la sola “mattatrice” della commedia all’italiana, tenendo testa ai colleghi uomini Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni.[3]
Ha ottenuto numerosi premi, tra cui cinque David di Donatello come migliore attrice protagonista (più altri quattro riconoscimenti speciali), tre Nastri d’argento, dodici Globi d’oro (di cui due alla carriera), un Ciak d’oro alla carriera, un Leone d’oro alla carriera a Venezia, un Orso d’argento alla Berlinale, una Concha de Plata a San Sebastián e una candidatura al premio BAFTA.
Trasferitasi a Napoli, al Vomero, a 12 anni scoprì la passione per il teatro durante i bombardamenti della guerra, mentre – racconta lei stessa – giocava nei ricoveri antiaerei inscenando i burattini con il fratello Giorgio per dilettare i rifugiati.