Oggi in TV: La Tv di Gigi Proietti Su Rai Storia "Le tigri di Mompracen" La Tv di Gigi Proietti Su Rai Storia (canale 54) "Le tigri di Mompracen"
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Oggi in TV: La Tv di Gigi Proietti Su Rai Storia “Le tigri di Mompracen”

Oggi in TV: La Tv di Gigi Proietti Su Rai Storia "Le tigri di Mompracen" La Tv di Gigi Proietti Su Rai Storia (canale 54) "Le tigri di Mompracen"Un adattamento, di impostazione teatrale, del romanzo di Emilio Salgari, diretto da Ugo Gregoretti nel 1974 per il ciclo “Libri in casa”: è “Le tigri di Mompracen”, con Gigi Proietti nei panni di Sandokan, due anni prima di Kabir Bedi, che interpretò il personaggio nel celebre sceneggiato di Sergio Sollima. Prosegue con questo spettacolo – in onda venerdì 4 dicembre alle 18.30 su Rai Storia – il ciclo “La Tv di Gigi Proietti” che Rai Cultura dedica al grande attore.

“Le tigri di Mompracen” va in onda il 19 febbraio 1974 sul Canale Nazionale, va in onda non in una riduzione sceneggiata, ma in una singolare “lettura critica” in cui il regista e autore analizza il mondo letterario di Salgari in chiave di spettacolo: “Le Tigri”- ricorda Gregoretti – “apparvero la prima volta a puntate sul giornale La Nuova Arena di Verona. Io ho pensato di leggere insieme il romanzo e il giornale: le immagini dell’ambiente sociale in cui Salgari visse e si formò faranno da contrappunto alle vicende di Sandokan e Yanez. Dunque, nessun tentativo di riprodurre giungle o battaglie navali ma solo uno sguardo profondo, attraverso la telecamera, nel mondo fittizio inventato dallo scrittore per merito delle sue letture di atlanti e libri di botanica e zoologia, ricostruito con “cartapesta e trucchi elettronici”.

E Sandokan ha il volto di Gigi Proietti che confessava di essersi divertito a vestire quei panni: “Un personaggio tratto sopra il rigo, da restituire con una fedeltà rigorosa. Un Sandokan misurato, psicologicamente scavato, farebbe ridere. Con lui invece bisogna ricorrere agli effetti del tempo in cui è nato, le forzature istrioniche di certi capocomici dell’Ottocento. Per un pubblico smaliziato, quale è in gran parte quello di oggi, verrà fuori inevitabilmente una carica di ironia, una sorta di comicità “strisciante”.

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