Oggi in TV: La settimana di #raistoriaperglistudenti – Su Rai Storia (canale 54) torna “Io chiedo a @raistoria, risponde Barbero”
Un viaggio nella storia dell’umanità, dall’età delle caverne alle guerre sante del Medievo, con il ritorno dell’iniziativa “Io chiedo a @raistoria, risponde Barbero”, e uno spaccato della recente storia d’Italia. Sono i due capitoli che compongono – da lunedì 19 a venerdì 23 ottobre a partire dalle 15.00 su Rai Storia (canale 54) – l’offerta dedicata da Rai Cultura agli studenti.
La proposta parte dalle prime cinque puntate della serie “La lotta dell’uomo per la sopravvivenza”, scritta da Roberto Rossellini e diretta dal figlio Renzo nel 1970, con i commenti di una guida di eccezione, il professor Alessandro Barbero, che risponde alle numerose curiosità del pubblico raccolte attraverso la campagna “Chiedete a Rai Storia, Risponde Barbero”. Il pubblico è invitato a inviare domande e curiosità sui tantissimi argomenti trattati nelle puntate che spaziano dalle origini dell’uomo fino ai conflitti novecenteschi, attraverso spot e crawl in sovrimpressione. Ai quesiti che arriveranno a Rai Storia per e-mail o attraverso messaggi sui social, il professor Barbero risponderà nei successivi appuntamenti di prima serata.
#raistoriaperglistudenti prosegue alle 16.00 con l’analisi di alcune pagine della recente storia italiana con “L’Italia della Repubblica”. Si parte dagli anni di piombo con la bomba di piazza Fontana a Milano, si passa dalla conquista dei diritti delle donne negli anni ’70, dal “compromesso storico” e dagli anni del cosiddetto riflusso, per arrivare al decennio 1981/1991, gli anni di Craxi e del Pentapartito.
Una domanda per il Prof. Barbero. Jaques Le Goff alla fine della introduzione de “La civiltà dell’occidente medioevale” scrive “…Pensi il lettore che la gente del Medioevo, e qui si può dire, senza timore di ingannarsi, tutta la gente del Medioevo, ha da parte sua pensato solo a fuggire il proprio tempo, a raggiungere l’al di là, il Cielo, e che, tra le tante paure che l’hanno fatta tremare, la più debole è stata la paura della morte: la morte, la grande assente dalla iconografia medioevale prima del XIV secolo.”
Mi pacerebbe conoscere il suo pensiero, un suo commento.
Grazie . Antonio Bancalà